I colleghi di Tuttomercatoweb.com hanno intervistato in esclusiva Amedeo Goria, giornalista della Rai. Una lunga chiacchierata su Serie A e non solo.

Definirebbe questo campionato: avvincente, banale o di un livello inferiore alle aspettative?
"Di livello inferiore alle aspettative perché non si vedono né grande gioco né grandi qualità. La testimonianza del livello del nostro calcio la dà l'insuccesso delle squadre italiane in Europa, cui si aggiunge una discreta incertezza sia in testa sia in coda al campionato; anche se bisogna vedere poi cosa succederà nella ventinovesima giornata, dal momento che l'Inter ha pareggiato a Brescia e che se il Milan vincerà con il Bari si porterà a sette lunghezze".

Derby della capitale a parte ci sono delle partite di particolare importanza in questo turno?
"Oltre al derby che vale molto per la Lazio e anche per la Roma, che ha le qualità per rimontare anche se è squassata dalle varie crisi interne che sappiamo, l'altra partita importante è stata, ieri sera, quella della Juventus a Cesena, i bianconeri erano chiamati a un pronto riscatto dopo le tre sconfitte consecutive e, invece, dopo essere andati in vantaggio di due gol nel primo tempo si sono fatti raggiungere nel secondo. Questo pareggio, a parte il punto conquistato, non è stato il segnale che ci si aspettava".

La classifica rispecchia realmente i valori delle squadre?
"Più o meno. Qualche squadra si è giovata di qualche aiuto degli arbitri, per esempio la Roma a Lecce: due falli analoghi, uno non è stato dato al Lecce e un altro è stato dato, invece, a favore dei giallorossi. Il Palermo si è lamentato in tv, e anche il Napoli, di aver subito dei torti. Il Milan e anche, seppur un po' meno, l'Inter si sono giovate di qualche aiuto in più, forse un po' di sudditanza arbitrale o soltanto errori. Però la classifica più o meno rispecchia abbastanza i valori delle squadre. E' chiaro che possono esserci per errori arbitrali tre o quatto punti in più o in meno da una parte o dall'altra che potrebbero avere il loro peso sul risultato finale".

Questo è un campionato avaro di gol; Di Natale, Cavani, Eto'o e Di Vaio i primi quattro giocatori nella classifica marcatori hanno rispettivamente 33, 24, 30 e 34 anni. Il mestiere di bomber, Cavani a parte, è una professione da "vecchietti"?
"In effetti il fatto che di Natale e Di Vaio siano in pratica fra i capocannonieri, Di Natale in questo momento lo è con 22 gol, conferma lo scarso livello del nostro calcio. Perché quando Di Natale gioca in Nazionale non combina mai tanto, Di Vaio ormai non viene neanche più convocato; ciò significa anche che i giovani non emergono. Abbiamo visto Matri, che può essere considerato il giovane più promettente, che dopo aver esordito bene con la Juventus ha un po' rallentato ultimamente, ma si è ripreso con la doppietta al Cesena e vista la sua giovane età e con l'impegno, può indubbiamente rivelarsi un buon acquisto per i bianconeri e io glielo auguro. Cavani indubbiamente è un grande giocatore, però non è ancora quel supercampione che può paragonarsi a certi fuoriclasse. Lo stesso Ibrahimovic, che è un grandissimo, non si sa perché a livello europeo fallisce".

Sezione: News / Data: Dom 13 marzo 2011 alle 12:34 / Fonte: TMW
Autore: Alessandro Cavasinni
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