"Avete presente il riscaldamento prima di Inter-Barcellona? I catalani: 20', giochicchiando, secondo il luogo comune italiano un brutto approccio alla partita. Gli interisti, invece: tre quarti d'ora alla massima intensità. Poi c'è il fischio dell'arbitro e si parte da zero. Decidono la qualità dei singoli, la forza mentale, la cura dei dettagli. Questione di cultura". E' un estratto dell'intervista rilasciata da Marco GiampaoloLa Repubblica, in cui l'allenatore della Sampdoria spiega il proprio credo calcistico, passando anche attraverso un'analisi di quanto avviene ai piani alti della classifica.

"La Juve vince perché ha giocatori più forti, mentalità vincente. Ogni anno migliora. L'ho detto ad Allegri, è talmente più forte che si aggiudica le partite decidendo prima quanta benzina usare. Mentre le altre devono pigiare l'acceleratore al massimo. Anche Napoli e Inter, o chi sta dietro", dice ancora Giampaolo. L'allenatore doriano spiega anche perché, almeno con lui, i giovani trovano spesso spazio. "Tiriamo via un'altra balla del pensiero comune: non c'è allenatore, almeno nel mio calcio - penso a Skriniar, Torreira, Andersen o Schick - che guarda la carta d'identità. Chi è più bravo scende in campo. Il problema è meritarselo".

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Sezione: News / Data: Ven 16 novembre 2018 alle 10:40
Autore: Mattia Todisco
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