La Gazzetta dello Sport celebra un ruolo che sembra tornato di moda: quello dell'ala. E ieri in Inter-Parma hanno sfrecciato sulle fasce Biabiany e Angelo. Questo l'articolo, titolato "Com'è bello il calcio se ci sono le ali": "Gol, pali e deviazioni a parte, il bello di Inter-Parma si consuma lungo le autostrade laterali. Biabiany da una parte, Angelo dall’altra: mica fenomeni, ma due che corrono, puntano l’uomo, cercano il dribbling, spesso lo trovano e poi vanno sul fondo e crossano. Due ali, insomma. Come quelle di una volta, quelle che nel calcio contemporaneo esistono sempre meno, perché a fare quel ruolo ci vogliono talento, polmoni e coraggio.

Biabiany, di questa Inter che lentamente sta trovando l’identità, è la freccia: ogni volta che si deve ribaltare l’azione, ogni volta che bisogna allungare o allargare le difese avversarie, ecco che i compagni chiamano in causa il francesino. Non ha ancora la personalità di un campionissimo, ma seguendo le parole di una canzone di Francesco De Gregori "il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette, questo altro anno giocherà con la maglia numero sette". Contro il Parma Biabiany è un elastico, avanti e indietro lungo la fascia: 67 volte tocca il pallone e fornisce 3 assist niente male. Inoltre, a dimostrare che la grinta non gli manca, ci sono pure 6 contrasti vinti: segno che il ragazzo la gamba non la tira mica indietro, non è un frillino che vola via al primo soffio di vento. Gli avversari li punta con coraggio: tenta 8 dribbling e 5 gli riescono".


 

Sezione: News / Data: Lun 29 novembre 2010 alle 14:31 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Guglielmo Cannavale
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