"I nerazzurri hanno sbranato l’Atalanta perché caricati a molla dalle critiche post-Roma e dalle provocazioni bergamasche. Così ferocemente concentrati che ogni tiro finiva in rete. Ieri Perisic non avrebbe centrato una montagna. Perfino Icardi, capitano mite, ieri ha perso la pazienza dopo l’ennesimo match-point sprecato dal croato e dopo un passaggio da scuola calcio fallito da Ansaldi". Questa l'analisi del giorno dopo di Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport. "Kondogbia, che aveva demolito Kessié, ha sbagliato i primi 3 appoggi della partita. Troppi errori per una squadra condannata a non sbagliare una virgola. Oggi la Lazio può scappare a +4 e la zona Champions allontanarsi ulteriormente. Il bravo Toro, che ha compensato col cuore il divario tecnico, ha i suoi meriti, certo. Ma la squadra che ha segnato 12 gol e mostrato ciò che ha mostrato nelle ultime due partite, non può non battere una squadra di mezza classifica che le regala 2 gol col portiere. Questa è l’ultima grande frontiera che Pioli deve conquistare per spalancare un futuro vincente: costringere la squadra a esprimere al massimo le sue grandi potenzialità, sempre. Cioè guadagnare quella continuità etica che il Milan, con molti campioni in meno, ha già e che è poi il vero segreto dei 5 scudetti della Juve. Tatticamente resta aperto il problema in regia: se Banega evapora come ieri, Gagliardini e Kondo faticano a raccogliere la delega".

Sezione: News / Data: Dom 19 marzo 2017 alle 12:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print