Parole toccanti e profonde, quelle di Gianfelice Facchetti, figlio dell'indimenticabile Giacinto, presente oggi ad Appiano Gentile per la celebrazione delle 634 presenze con la maglia dell'Inter di Javier Zanetti, che ha così raggiunto proprio Facchetti nella graduatoria di ogni tempo.

"Ci tengo a dire solo due cose. La prima è un pensiero che mi ripeteva spesso mio padre parlando di Javier: si sorprendeva di quanti pochi gol segnasse per tutte le occasioni che aveva, era stupito della quantità del gioco di questo ragazzo. Mio padre aveva sempre la percezione che potesse segnare molti più gol, da questi venti in poi, visto che la strada è spianata, gli auguro, con tutto il cuore, di segnarne molti di più".

"Il secondo pensiero - continua Gianfelice Facchetti - riguarda la storia di Javier, rispetto a quello che è stato il suo legame con l'Inter. Mi ricordo anni fa, una cosa molto semplice e molto fastidiosa credo soprattutto per chi la viveva dal campo: il coro "non vincete mai" cantato dai tifosi avversari. Me ne ricordo uno in particolare, un Messina-Inter di fine campionato, una squadra per altro sappiamo tutti che tipo di agganci avesse con un tipo di sistema, immaginavo il tipo di rabbia che un giocatore serio potesse avere nell'ascoltarlo. Un giocatore che stava dando l'anima da anni per questa squadra e per questi colori che stava cercando di rilanciare in alto la storia. Immagino cosa significase per lui sentire soltanto quel coro anche se magari poi ce ne sono di peggiori. Ma quando poi finalmentre il vento è cambiato a favore, penso che la persona che più di tutti debba prendersi il merirto e sentirsi soddisfatto delle vittorie attuali e di quello che l'Inter si è riconquistata sia proprio Javier Zanetti. Perchè lui c'è sempre stato, perchè ha sempre avuto quella voglia di riscatto quasi infantile, pura. (...)  Questo credo sia il merito più grande di Zanetti: aver avuto il coraggio di restare sempre all'Inter con tutto quello che accadeva, con la convinzione che le cose, prima o poi, sarebbero cambiate. Lui è, sicuramente, una bandiera dell'Inter di oggi, ma è certamente anche una delle bandiere dell'Inter di sempre perchè ha attraversato quindici anni di storia con una classe e un coraggio che solo i grandi uomini hanno. E Zanetti è uno di questi".

 

Sezione: News / Data: Ven 20 marzo 2009 alle 17:16 / Fonte: Inter.it
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print