Il presidente del Coni Gianni Petrucci difende le scelte della Figc in merito alla questione extracomunitari. In una lunga intervista al Corriere della Sera, il numero uno dello sport italiano esamina a  fondo le tematiche del calcio odierno: “Io i presidenti li rispetto perché investono i loro soldi. Non solo, li voglio tutelare. Non capisco perché continuino a parlare di aumenti dei ricavi, ma non di diminuzione dei costi. Si impari, per esempio, da Moratti, ma anche da Berlusconi. Attualmente sono l’esempio da seguire: sono riusciti a ripianare situazioni economiche pesanti. Ma quelli che sbraitano di più sono altri. Mi sorprende qualche dirigente urlante e contestatore: se si va a vedere come gestiscono squadra e società, c’è da mettersi le mani nei capelli”,

In merito all'ormai famosa delibera federale sui tesseramenti afferma: “Il problema esiste. Non a caso tutti i giornali, tutti gli opinionisti da tempo sostengono che ci siano troppi stranieri: la federazione ha un unico potere, quello di limitare gli extracomunitari, perché le leggi europee non consentono di intervenire sui comunitari. Si mette mano al problema e succede il finimondo: incomprensibile”, le parole in difesa della federazione da parte del numero uno del Coni. Ma proprio per il problema sopra citato Lega Calcio e Figc si trovano in netto disaccordo: “Il conflitto tra federazione e Lega è fisiologico. Ci sono interessi diversi, la Lega è la Confindustria del pallone, la Federazione deve occuparsi di tutto il calcio. Ovvio dopo un Mondiale così deludente il conflitto si sia esasperato”.

 

Sezione: News / Data: Sab 17 luglio 2010 alle 15:02 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Christian Liotta
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