Dopo una stagione strepitosa e il gol segnato nella finale di Champions League Samuel Eto'o non si sarebbe certo aspettato di diventare l'ago della bilancia di un'operazione di mercato internazionale. Eppure dipende tutto dalla volontà del bomber camerunense il futuro di Zlatan Ibrahimovic. In scadenza di contratto tra un anno e con pochissima voglia di rinnovarlo se non alle cifre dettate da lui, Eto'o oggi ha il coltello dalla parte del manico. Le strade che gli si prospettano in questo momento sono tre: rimanere al Barcellona fino alla scadenza del contratto per poi decidere la sua destinazione; rinnovare con i catalani ma con un sostanzioso ritocco dell'ingaggio; andare all'Inter nello scambio con Ibrahimovic, empre chiedendo uno stipendio faraonico. Delle tre, al momento, la prima soluzione sembra la più percorribile, visto che di pagarlo 10 milioni a stagione non hanno voglia né Laporta né Moratti.

Nelle ultime ore però sono emerse altre due possibili soluzioni per il futuro del camerunense, una immediata, l'altra tra una stagione. La prima porta direttamente al Manchester City, dove lo sceicco Monsour, che di disponibilità economica non fa difetto, sarebbe pronto ad accontentare le richieste di Laporta (30 milioni di euro) e del giocatore, consentendo poi al Barcellona di disporre di un budget superiore da offrire a Moratti per avere Ibrahimovic. La seconda ipotesi porta ancora a Milano, ma sponda Milan. Dopo la cessione di Kakà, in via Turati avrebbero messo in agenda il nome di Eto'o, pallino da tempo di Berlusconi, ma solo tra un anno, quando il camerunense si svincolerà dall'attuale accordo con il Barça. Un colpo a parametro zero, che consentirà al Milan di pagare un lauto ingaggio all'attaccante. In pratica, considerato che la soluzione Milan corrisponde con il rispetto del contratto con i catalani, per Eto'o oggi si prospettano quattro possibilità. Non appena il vice Pichichi della Liga deciderà cosa vuol fare da grande, potrà muoversi sul mercato anche Massimo Moratti.

Sezione: News / Data: Gio 11 giugno 2009 alle 09:29
Autore: Fabio Costantino
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