Si è svolta poco fa a Milano la consegna del XIII Premio Altropallone, e quest'anno a meritare il riconoscimento sono stati Bepi Pillon, allenatore dell'Ascoli, e l'attaccante dell'Inter Samuel Eto'o, per il suo impegno sociale in favore del popolo africano. Eto'o ha anche parlato delle sue esperienze al di là del pallone, affrontando temi di grande valore come la lotta al razzismo: "Sono nato in un angolo sperduto del Camerun dove studiare non era facile - ha spiegato il calciatore -. Se Dio ha voluto che arrivassi dove sono oggi, perché non dovrei dividere quello che ho con gli altri? Ho fatto in modo che i ragazzi camerunensi mi considerassero un fratello maggiore e 15 di loro sono riusciti ad approdare alle giovanili del Barcellona. E' giusto sfruttare le proprie conoscenze per aiutare chi è meno fortunato. Sono particolarmente orgoglioso anche per il lavoro che la mia organizzazione sta svolgendo nelle carceri di Duala, dove abbiamo portato professori e computer per aiutare i più giovani a studiare anche se in carcere. Non sta a me giudicare il motivo per cui sono stati arrestati, è compito di Dio. Mi ha fatto piacere soprattutto che un ragazzo sia riuscito a prendere il diploma e ora frequenti l'università grazie al nostro sostegno. Questo mi spinge a proseguire su questa strada".

Un tema caldissimo è sempre il razzismo: "Le istituzioni dovrebbero occuparsene maggiormente, è un problema di ignoranza da parte di chi non ha girato il mondo come me e non è mai entrato in contatto con altre culture. Io, da calciatore, posso fare poco, perché è una questione socioculturale. Personalmente, ho vissuto episodi razzisti in Spagna, a Saragozza, dove 60 mila persone mi fischiavano e mi definivano una scimmia. Ma mi chiedo come mai tutta questa gente paghi il biglietto per vedere giocare a pallone una scimmia". Eto'o poi parla di Balotelli, criticandone gli atteggiamenti in campo che non favoriscono la serenità e aumentano la voglia di fischiarlo. "Personalmente in Italia non ho mai avuto problemi, però considero il comportamento contro Balotelli doppiamente razzista, perché lui è italiano. Io vengo dall'Africa ed è normale che abbia la pelle nera, lui invece è un caso particolare. Dovremmo comunicare a tutti che le persone sono tutte uguali a prescindere dal colore della loro pelle, perché respirano la stessa aria e il loro destino dovrebbe dipendere solo dalla fortuna, non dal colore. Gli stadi purtroppo sono il riflesso della società".

Sezione: News / Data: Dom 21 febbraio 2010 alle 15:16
Autore: Fabio Costantino
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