Nel corso della lunghissima intervista rilasciata ad Olé, Esteban Cambiasso parla, e tanto, anche di Nazionale argentina. Commentando le indiscrezioni che lo vorrebbero come possibile sorpresa nell'elenco dei 23 convocati del ct Alejandro Sabella per il Mondiale brasiliano. Anche se il Cuchu non sembra farsi troppe illusioni: "E' solo una voce per me, ho letto e sentito tutto però non ho molto da dire. Sabella non mi ha chiamato, l'ho visto solo una volta quando è venuto ad Appiano Gentile per visionare gli altri argentini: l'ho salutato perché ci conosciamo da quando ero nelle giovanili del River Plate e lui era il vice di Daniel Passarella. Certo, mi piacerebbe essere nell'elenco, del resto il Mondiale è il titolo che sogniamo tutti, darei tutto per esserci. Ma so che è molto difficile, non c'è nulla di concreto che possa sostenere questo mio desiderio". 

Ma cosa gli dicono i suoi compagni Ricardo Alvarez, Hugo Campagnaro e Rodrigo Palacio quando parlano di Nazionale? "Che stanno bene, e io lo vedo. La Seleccion la segui da tifoso se non ci giochi, è impossibile non farlo. E si vede che nel gruppo c'è un'idea chiara e la tranquillità per lavorare. E quando parlo con loro, me lo fanno notare e sono felici". In conclusione una battuta: visto che ha iniziato giovanissimo, c'è gente che pensa che ha più di 33 anni? "E' possibile. Ne parlo spesso anche i miei compagni, è una cosa simile a quella che è successa a Diego Simeone: ha iniziato a 14 anni a giocare nelle Nazionali, ha giocato tantissimi anni in Europa e sembrava avesse più anni di quelli che aveva. Anche a me succede in parte, ma questo è dovuto ai tanti anni di carriera vissuti nell'élite del calcio. E' per questo che non mi lamento: se sono da tanti anni in campo e risulto un po' noioso, è perché per stare lì me lo sono dovuto meritare". 

Sezione: News / Data: Mar 31 dicembre 2013 alle 15:20
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print