La notizia è del Corriere della Sera e ha del clamoroso: Maurizio Sarri è a rischio esonero. Il ko di ieri in Coppa Italia, arrivato dopo due partite giocate a bassissimi livelli dalla Juventus, non è stato digerito dalla dirigenza che medita il divorzio dal tecnico. "Due partite bastano per riaccendere una crisi che la vittoria sull’Inter prima dello stop per il virus aveva congelato - scrive il Corsera sul proprio sito online -. Ma quella Juve era reduce dalla sconcertante prestazione di Lione nell’andata degli ottavi di Champions e le prestazioni a bassa intensità e bassa qualità contro Milan e Napoli (due 0-0, fino al ko ai rigori all’Olimpico), hanno scatenato di nuovo l’ampio movimento anti sarriano all’interno del variegato popolo di tifosi juventini. Al netto di tutto, una cosa è chiara: questa Juve non può andare avanti a trascinarsi in questo modo. E se non ci sarà una svolta in campionato e in Champions, nonostante l’agenda stravolta dal virus, Sarri rischia. Lui si difende, ma non convince neanche a parole, oltre che nei fatti. Parla di dominio territoriale netto nella finale persa (e con il bilancio a favore del Napoli nelle occasioni). Rifiuta il concetto di Juve senz’anima, anche se chi entra dalla panchina ha un impatto e un atteggiamento non positivo e se la squadra non fa mai nulla più del minimo sindacale, portando avanti un piano di gara senza mai un’alzata di ingegno e tantomeno un aumento di ritmo".

Non solo colpa di Sarri, però. Da Pjanic a Rabiot, da Ramsey agli equivoci tattici tra Dybala e Ronaldo: in molti non stanno dando il contributo sperato. Il Corsera, poi, sottolinea anche il caso-Higuain. Insomma, la situazione è critica. "Proprio la mancanza di elasticità dell’allenatore anche nella lettura della partita (vedi la gestione delle sostituzioni) sembra un limite che rischia di appesantire la situazione - aggiunge il quotidiano -. Quella era la specialità di Max Allegri, alle prese con problemi strutturali come Sarri e giubilato dalla piazza social e poi dalla Juventus, che tra dieci giorni finirà di pagargli il ricco contratto. In dodici mesi la Juve non ha fatto passi in avanti, anzi. Se non li fa adesso, nel duro corpo a corpo con la Lazio, il colpevole sarà ancora l’allenatore".

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Sezione: News / Data: Gio 18 giugno 2020 alle 10:42 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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