"Non è vero che il Mourinho allenatore sia in crisi. (...). E' il manager, piuttosto, ad aver messo nei guai la sua altra metà, per via della quantità di giocatori sopravvalutati ingaggiati in questi tre anni spendendo cifre vicine a quelle che José imputa a Guardiola e a Klopp". E' la riflessione fatta sulle pagine della Gazzetta dello Sport da Paolo Condò, che poi prosegue così il suo discorso: "Nello United non c’è un difensore affidabile (Lindelof, chi era costui?) lì dove i rivali hanno sgrezzato Stones e scelto Van Dijk; non c’è un leader sicuro (Pogba resta una stella intermittente) lì dove De Bruyne e la novità Keita sollecitano le responsabilità; non c’è un terminale implacabile (Sanchez è pagato come un fuoriclasse pur essendo una punta normalissima) lì dove Aguero e Salah sono mitragliatrici sempre in funzione. L’ultimo mercato è stato avaro con Mou, certo; in società devono aver ragionato sulle troppe sterline gettate dalla finestra per catturare il primo che passava, senza curarsi di un piano coerente di squadra. Diminuiti gli Sneijder e cresciuti i Quaresma - nel senso di intuizioni positive e negative - la verità è che José deve allenare. Il suo mestiere è quello, per il resto basta un buon direttore sportivo".

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Sezione: News / Data: Sab 01 settembre 2018 alle 14:34
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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