Intervistato da Ilgiornale.it, Francesco Coco parla così dell'inizio claudicante di stagione dell'Inter di Antonio Conte, spalle al muro in Champions League e settima in Serie A: "Secondo me le critiche fanno parte del gioco e vanno accettate. In questo momento sono legittime soprattutto per la Champions League, meno per il campionato dove c'è tutto il tempo per recuperare - spiega l'ex terzino nerazzurro -. In Champions League, però, l’Inter sta facendo quello che ha fatto negli anni precedenti e vuol dire che c'è qualche problema. Quando devi affrontare una finestra europea e rischi ancora di non passare il turno allora lì allora sono legittime le critiche. Ripeto, sulla Champions League trovo siano giuste, in campionato invece un po’ meno. Se l’Inter non passa il girone è un fallimento, perché l’Inter è una grande squadra, costruita per vincere e ha il dovere di passare il girone con questa rosa e questo allenatore. Questo discorso, sia chiaro vale per tutte le grandi squadre".

Molti tifosi dell'Inter stanno criticando Conte per via del rendimento della squadra e per lo stipendio da 12 milioni di euro a stagione. Quante colpe ha il tecnico?
"Le critiche a Conte per i 12 milioni di euro sono cose vecchie come il mondo e dunque nemmeno le prendo in considerazione, non vuol dire niente. Troppo semplicistico dire che guadagna tanto e che deve vincere per forza. Per quanto Conte e chi si lamenta del modulo 3-5-2 posso solo dire che chi ha preso sapeva come giocava. Marotta lo portò anche alla Juventus e dunque la società sapeva che tipo di allenatore si portava in casa ed è un grande tecnico. L’unica critica che gli posso muovere è sulle sue esternazioni molto forti dei mesi scorsi però ormai rappresentano il passato. L’anno scorso l’Inter ha disputato una buona stagione e Conte ha migliorato lo status dell’Inter sia in campionato che in Europa. Diventerà criticabile se quest’anno farà una stagione peggiore di quella passata perché la rosa è stata migliorata e perché ha ambizioni differenti. I tifosi poi criticano sempre, ripeto sono cose che fanno parte del gioco".

Vede un'Inter senza Conte nella prossima stagione?
"Se Conte continuerà con l’Inter non lo so bisogna chiederlo a lui (ride ndr). Nel calcio ne ho viste tante come Mourinho che vince e poi cambia squadra. Queste sono cose difficili da prevedere, lo sanno solo Conte e la società cosa accadrà in futuro e dipenderà molto dai risultati".

Chi la sta stupendo di più e chi di meno tra i nerazzurri?
"Per Lukaku vale il discorso di Ibra come personaggio perché è quello che dà il buon esempio in campo, che se può le gioca tutte, si impegna, trascina i compagni non si tira indietro e a volte dà anche più quello che deve dare. Lui è un giocatore completo non è solo potenza è anche tecnica. Tra i giocatori che mi hanno stupito in positivo ci metto Bastoni, mi sta impressionando perché è un giocatore già fatto e finito. Gioca tra i professionisti da un anno e mezzo e l'anno scorso ha messo in panchina per un periodo uno come Skriniar. Poi c'è Barella che è un altro che ha avuto una crescita esponenziale. Se devo dire un giocatore che mi sta deludendo ma perché mi aspetto tantissimo è Lautaro Martinez. Lui può diventare un top giocatore ma quest'anno deve dare la svolta e dimostrare di essere un grande giocatore anche quando non è in una giornata particolarmente ispirata".

Sulla diatriba Conte Eriksen come si pone: colpa del giocatore o del tecnico?
"Io non sono bravo ad attribuire colpe perché bisogna essere a conoscenza di troppe dinamiche. Dico solo che Eriksen lo conosciamo tutti ed è un giocatore importante con caratteristiche precise. Un giocatore ha bisogno di fiducia e secondo me non sta riuscendo ad esprimersi perché non sente fiducia. Anche l’autostima del momento incide molto, magari ti convinci di non essere importante e puntualmente non lo sei. Lui non sentirà la fiducia dell’ambiente in generale e in alcuni casi non c’è una spiegazione ben precisa. Al Milan con me giocarono Davids e Vieira non gli diedero tempo e poi diventarono forti altrove comne Henry o Roberto Carlos per citarne altri. Io all’Inter ad esempio arrivai da ex milanista, non sentivo tutta questa fiducia da parte dell'ambiente e non ho reso secondo le aspettative. Tornando ad Eriksen penso che con lui stiano state fatte delle considerazioni tecniche sbagliate". 

Sezione: News / Data: Mar 17 novembre 2020 alle 15:21
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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