"I club conoscono le regole del fair play, altrimenti gliele ricorderemo noi. Non importano dimensione e storia: se non le rispetteranno ne subiranno le conseguenze". Parla così alla Gazzetta dello Sport Aleksander Ceferin, il presidente Uefa, è esplicito. "Non faccio nomi di club, il principio riguarda tutti e non soltanto per il fair play".

Quindi ha ragione Cristiano Ronaldo quando dice che fuori dal campo stanno succedendo cose folli?
"Cose abbastanza folli, sì. I prezzi dei trasferimenti si sono moltiplicati incredibilmente. Ma è il mercato".

Ci sarà mai un limite?
"Non esistono business senza limiti. Noi siamo contenti del prodotto calcio, che è fantastico, aumenta i ricavi e distribuisce utili. Il problema vero sono i soldi che escono dal sistema".

Intende le percentuali per gli agenti?
"Esatto. Sono troppo alte. Siamo ottimisti: tutti gli sport hanno problemi".

Quello dell’Uefa è oggi il Psg?
"Nessun nome. Spero soltanto che tutti i club abbiano capito le regole. Però gli scenari cambiano e dobbiamo adattarci anche noi. Il passaggio record di Zidane dalla Juve al Real, in fondo, vale quello di Neymar oggi. Serve qualche accorgimento: quello che succede può essere un’occasione. Avremo bisogno della Fifa".

Come può cambiare il fair play?
"Platini e Rummenigge erano andati alla Commissione Ue per chiedere del salary cap: impossibile, gli avevano risposto. Credo che i politici siano spesso negativi per ragioni elettorali. Ora andremo noi a Bruxelles. Sul tavolo ci sono salary cap, luxury tax e non solo: penso a limiti ai prestiti, perché un club non può prestare trentenni se non per controllare il mercato, e perché ci sono società che hanno più di 100 giocatori sotto contratto. La prima è un’italiana. Qualcosa faremo anche senza l’Ue. Non potremo avere il consenso di tutti, ma grande sostegno sì".

Il prossimo presidente Eca può essere Andrea Agnelli: cosa ne pensa?
"Andrea mi piace molto come persona e professionalmente. Giovane, istruito, competente. Non lo considero un collega ma un amico. Mi piace gente dalle larghe vedute: possiamo non essere sempre d’accordo, ma con lui si trova sempre una soluzione".

Già si parla di Champions 2021-24: come può migliorare il torneo?
"Mantenendo gli stessi criteri d’accesso. I club non potranno essere di meno. Si parlerà di distribuzione dei ricavi".

Intanto chi ci ha guadagnato di più è l’Italia…
"Sì, perché era tra le prime quattro del ranking. Gli italiani sono bravi, professionali, competenti e storicamente hanno grandi capacità diplomatiche nel mondo".

Sezione: News / Data: Sab 26 agosto 2017 alle 13:08 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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