"Alleno ancora i piccoli portieri dell’Inter, mi emoziono ogni giorno, trovo che il mio sia un lavoro meraviglioso". Nella lunga chiacchierata concessa ai microfoni de Il Secolo XIX, Luciano Castellini parla della sua passione per il ruolo del portiere concentrandosi poi su Ionut Radu e Salvatore Sirigu, due talenti da lui scovati ed avversari domenica in Torino-Genoa: "Radu e Sirigu? Ma certo che possiamo parlarne, li ho visti crescere. Però vi avviso: non chiedetemi di essere obiettivo. Sono troppo legato a tutti e due". 

È vero che Radu la stregò subito? Si racconta che dopo un quarto d’ora di provino all’Inter lei gli avrebbe detto: “Vai a casa, fa’ le valigie e torna subito qui, tu resti con noi, non vai più via”.
"Sì, ma per essere precisi, glielo dissi dopo 5 minuti...15 sarebbero stati troppi".

Le bastò così poco?
"Sì e cambiai subito campo, lo portai in uno più nascosto, non volevo che qualcuno lo potesse vedere provando a soffiarcelo. Ragazzi così li noti subito. Radu aveva 16 anni, mi colpì la sua gestualità, l’istinto innato da portiere. Poi ci devi lavorare su per migliorare, ma con un 'prodotto' così, sei già avanti".

Dove può arrivare?
"Molto in alto. Sono di parte ma credo che farà una grande carriera, ha qualità incredibili, sia fisiche che mentali. Tra i pali è velocissimo, ha un rapporto peso-potenza perfetto, per me non deve mettere muscoli. E ha dei piedi formidabili, potrebbe pure segnare le punizioni. E poi è bravissimo a farsi scivolare addosso gli errori. Chiaro, nel percorso di crescita qualche sbaglio lo fa, e lo farà, ma ha un assetto da portiere vero".

Sezione: News / Data: Ven 30 novembre 2018 alle 18:32
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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