"Gli arbitri sono innamorati di questo gioco esattamente come loro, inutile creare contrapposizioni che non hanno senso". Paolo Casarin, nella sua analisi per La Gazzetta dello Sport, parte da questo presupposto e dalla speranza che il clima in campo sia più disteso. "Certo, è la mia grande speranza. E sono convinto che vi si possa arrivare con l’impegno non solo dei giocatori, come ho detto, ma anche degli arbitri. Parto dall’Europeo, dove ho visto finalmente fischietti meno autoritari nei rapporti con i calciatori. L’arbitro fa parte del gioco, non può mettersi su di un piedistallo".

A Rocchi, nuovo designatore, Casarin dà il suggerimento di "essere coraggioso nelle scelte. Rizzoli ha avuto un organico limitato, anche per via della pandemia, ed è stato spesso costretto ad affidarsi sempre agli stessi arbitri per determinate squadre. Quando io fui designatore, nessuno diresse per più di tre volte un club nel corso dello stesso campionato. Ecco, spero che Rocchi si muova in questa direzione. È chiaro che la partitissima vada affidata al più bravo e in forma, ma mi aspetto che i giovani siano lanciati anche nelle gare delle big. Un po’ di effetto sorpresa fa anche bene: un arbitro poco conosciuto dai calciatori a volte attira più rispetto".

Infine il Var in sala unica, l'ultima novità. "Una buona innovazione. Ma sul Var, di cui io sono sempre stato un sostenitore, il mio augurio è su di un altro aspetto: non puniamo chi ha il coraggio di cambiare una propria decisione dopo aver rivisto un episodio al monitor. Anzi, premiamo l’arbitro che si fida del collega al Var e poi si corregge dopo l’on field review".
Sezione: News / Data: Gio 19 agosto 2021 alle 13:55
Autore: Redazione FcInterNews
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