Lungo intervento di Umberto Calcagno ai microfoni di Radio Anch'io Sport, partendo dall'argomento di maggiore attualità della scorsa settimana, il caos legato alla Superlega. "Le modalità e le tempistiche con cui è stata annunciata la Superlega sono state certamente sbagliate ma bisogna analizzare le storture che hanno portato a questo - dice -. Il mancato convolgimento dei calciatori è sbagliato, tanto più che probabilmente sarebbero stati destinatari di un provvedimento per qualcosa che non hanno determinato. C'è stato un corto circuito nelle modalità ma non sono appassionato riguardo alle sanzioni e tutto il resto. I calciatori hanno l'esigenza, data dai top player, di giocare un po' meno, il che significa tutelare la salute e le competizioni sportive. Personalmente mi piace poco anche la nuova Champions League, passeremo a dieci gare nel girone preliminare e non credo questo porti un aumento di spettacolo e introiti. Serve un'analisi generale: è stata sperperata una ricchezza importante, bisogna prima di tutto capire come cambiare la tendenza e incidere meglio soprattutto nel nostro sistema perché altrimenti le fughe in avanti portano a questo".

Secondo alcuni dei promotori, la Superlega avrebbe potuto avvicinare al calcio le nuove generazioni. "Dobbiamo capire - dice Calcagno - come massimizzare gli introiti salvaguardando gli aspetti sportivi. Se si vuole alimentare la passione dei ragazzi verso il calcio bisogna valorizzare il merito sportivo, ben sapendo che si deve amministrare meglio ciò che abbiamo perché il nostro sistema è ripartito meglio rispetto ad altri, convivendo bene con la pandemia, nonostante alcune storture. Gli introiti si possono massimizzare, una nuova Champions si può fare, ma senza aumentare il numero di partite. I prossimi saranno gli Europei più particolari di sempre per come ci arriveremo".

In ogni caso la scorsa settimana qualche giocatore europeo si è espresso, nessuno però dall'Italia. "Non ci siamo espressi perché volevamo capire di cosa si stesse parlando - dice Calcagno -. Noi abbiamo sentito tutti i capitani e i rappresentanti delle squadre. L'atteggiamento vuole essere costruttivo, se facciamo finta di non capire in che momento siamo rischiamo di abbandonarci alle sanzioni e non riuscire a capire le soluzioni. Da un lato dobbiamo controllare ancora meglio e studiare strumenti nuovi per far sì che il nostro mondo non spenda più di ciò che ha senza investire. Ci siamo trovati nella fase della pandemia con problemi che avevamo prima, l'indebitamento c'era anche prima del Covid. Dobbiamo evitare competizioni al di fuori del sistema. Ricordiamo che gli introiti tv vengono redistribuiti anche alla base del movimento. La piramide va salvaguardare, solo la parte apicale dello sport può salvarci e redistribuire. Dobbiamo evitare che ci sia sempre più distacco tra pochissimi calciatori e tutto il resto. Serve equilibrio competitivo. Abbiamo programmato una riunione con le Associazioni calciatori degli altri Paesi, oggi pomeriggio abbiamo un incontro con Fifpro. Bisogna però fare sintesi su una progettualità". 

Da più parti viene però richiesto uno sforzo dei calciatori per contrarre i costi. "Abbiamo avuto per dieci anni il salary cap in Serie B ed è stato un fallimento - dice ancora Calcagno -. E' riduttivo dei nostri dirigenti, che nel nostro mondo sportivo saltino tutte le regole di ogni altro ambito è qualcosa che mi sfugge. Sui budget totali ci stiamo lavorando, in Lega Pro c'è una norma per cui si deve garantire quando si spende qualcosa in più di quel che il sistema pensa sia giusto. Però c'è stata una crescita degli introiti ed è andata di pari passo con le perdite. Il caso del Bayern non è un caso. In Germania le società hanno investito negli stadi, hanno seguito un percorso più virtuoso.

Intanto si avvicinano gli Europei. "Il mio auspicio è che gli atleti che parteciperanno agli Europei possano essere vaccinati, così come mi auguro che accada all'inizio dei prossimi campionati. per lavorare in sicurezza. Nel protocollo ci sono state storture ma le viviamo anche fuori dal nostro mondo. Penso ci sia stata regolarità dei campionati, oggi tutti dobbiamo accettare che la fase è eccezionale e lo sforzo per concludere il campionato è un interesse di sistema. Riaprire gli stadi? Ci spiace che non siano aperti, i tifosi sono la parte più bella del nostro lavoro. Speriamo presto nella normalità".

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Sezione: News / Data: Lun 26 aprile 2021 alle 18:46
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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