El Paìs ha intervistato Nicolas Burdisso per analizzare l'idea di calcio di Antonio Conte. "La partita con il Real è una gara chiave del progetto di Conte. L'Inter ha bisogno di giocare contro le più forti in Europa per sapere di che pasta è fatta - dice l'ex difensore - Ho studiato molto Conte perché quando ero all'apice della carriera ho dovuto affrontare le sue squadre. Per lui è importante lo schema, l'organizzazione a prescindere dagli elementi. Quando si muove uno, l'altro si deve muovere per sistema, non per concetto. La sua idea è sempre stata la stessa: giocare per fasi, essere aggressivi e con pressione alta, cercando di manovrare da dietro".

L'analisi di Burdisso tocca anche la partita contro il Parma. "Il cambio principale nella rosa dell'Inter è stato in difesa: ceduto Godin è arrivato Kolarov, un esterno sinistro adattato a centrale e Conte ha cominciato un altro tipo di analisi allargando De Vrij a centrale destro. La partita passava più dal fatto di costruire che dal difendersi e Ranocchia, che ha giocato in mezzo, ha una buona uscita".

Si passa al centrocampo, ai giocatori di maggior tecnica. "La principale incognita è nella creatività della mediana. Storicamente Conte gioca con tre centrocampisti e questo gli dà molto dinamismo. Ora ha messo Eriksen da trequartista, con due giocatori alle sue spalle e la squadra è un po' piatta. E' un problema perché la forza di Conte è sempre stata il centrocampo, con giocatori che si lanciavano tra le linee. Sta mancando un po' di creatività perché i centrocampisti arretrati (Barella, Vidal o Gagliardini) non hanno grande capacità di arrivare in area avversaria e poi perché stanno mancando le capacità di Eriksen. Nella storia di Conte c'è sempr espazio per una variante creativa, nella Juve con Pirlo e Tevez e nel Chelsea con Fabegas e Hazard. In Italia per Eriksen è molto difficile trovare gli spazi che trovava in Inghilterra perché ci sono pochi contropiede". 

Le fasce. "La funzione degli esterni è semplice e lineare. Generano costantemente ampiezza. Sai che in fascia c'è sempre qualcuno. Non escono mai dai binari, non interpretano altre situazioni".

Quindi gli attaccanti. "Conte ha sempre avuto grandi goleador tra gli attaccanti. Per gli altri allenatori l'attaccante è un finalizzatore, per lui è la base del suo stile di gioco. Soprattutto per la quantità di palloni che giocano in area. Altro principio di base: bisogna sfruttare l'attaccante. I movimenti sono sempre sincronizzati, ogni manovra è studiata. Se la palla è a destra e lì c'è Lukaku, se Lukaku torna a prenderla Lautaro va in profondità. Se Lukaku si tira fuori, Lautaro va a prendere palla. Perisic? E' più difficile vedere gli stessi principi con lui perché è difficile che giochi spalle alla porta, non sa farlo e non è sincronizzato con l'altro attaccante. Per ora ha giocato da laterale attaccando o difendendo senza lasciare la fascia. Fose all'Inter manca un quarto attaccante".

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Sezione: News / Data: Mar 03 novembre 2020 alle 12:06
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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