Branca a IC: "Ci danno ragione, dicono che siamo presi di mira. Spieghino la chiara occasione da gol"

Intervistato anche da InterChannel, Marco Branca, commenta ulteriormente il 3-3 di Torino. 

Il Toro si è lamentato molto prima della partita ("ci mancano punti" ecc...). Gli arbitri possono sbagliare, ovviamente, ma quello visto oggi sembra un episodio che danneggi fin troppo i nostri. Bisogna essere sicuri prima di fischiare un fallo del genere, cosa ne pensi?
"Anche noi abbiamo letto queste voci dalla stampa in settimana, ma non voglio soffermarmi su questo. Io ho messo in primo piano il fatto che negli ultimi anni - e anche in questo caso - i giornalisti ci hanno dato ragione sull'episodio del rigore di stasera, aggiungendo che "l'Inter si sente presa di mira". Quindi voglio puntualizzare, a livello tecnico, che la decisione era - a parer nostro - sbagliata, l'uniformità di giudizio non c'è stata e questa è una parola che sento da una vita: uniformità di giudizio. Bisogna chiarire la regola, soprattutto per gli arbitri. Ma parlo a scopo positivo, a margine di una grande partita giocata da entrambe la squadre. Anche se mi spiace fare una puntualizzazione così, però è evidente che una cosa del genere danneggia fin troppo una squadra".

Ci sarà molto da parlare su questa cosa, ed intanto Samir salterà anche il Verona...
"Chiara occasione da gol cosa vuol dire? Devono essere assolutamente sicuri prima di creare un doppio danno alla squadra".

Praticamente 1/4 del campionato è andato, soddisfatto?
"Tutti siamo soddisfatti: società e staff. I miglioramenti fatti fino ad ora sono chiarissimi. Però cresce il rammarico per la mancata vittoria di oggi, meritavamo 3 punti e non 1. Ma ribadsco: siamo soddisfatti".

I giovani? Soddisfatti di loro?
"I nostri giovani sono felicissimi di essere qui, con la fiducia di tutti e siamo contenti dei loro miglioramenti. Lasciamoli lavorare e crescere in modo tranquillo".

Tu sei stato un grande bomber, ma - diciamocelo - Palacio é più forte di te... (risata, ndr)
"Sì, è palese (ride, ndr)".

Francesco Fontana