Dopo Milan Skriniar, Danilo D'Ambrosio e Stefan de Vrij è Borja Valero il quarto giocatore dell'Inter a disposizione dei tifosi nell'appuntamento dell'apposita videocall pensata dal club nerazzurro con l'intento di mettere a contatto giocatori e tifosi così da rispondere a domande e curiosità dei fan e tenersi compagnia in questo momento difficile.

Tu hai una visione di gioco invidiabile, si può allenare o un calciatore ci nasce?
"Per quella che è la mia esperienza la ripetizione di un gesto tecnico fa migliorare in qualsiasi cosa nella vita. Sono però del pensiero che c’è chi nasce con qualcosa in più".

Cos’è per te la sportività?
"Capire cosa è lo sport e a cosa di buono ci può portare, avere mentalità sportiva in tutti i sensi della vita è d’aiuto".

In questo momento difficile noi vediamo gli italiani in una maniera bellissima...
"Io ho sempre detto che le persone si vedono nel momento di difficoltà, è in quei casi che vedi come sono veramente. In questo momento di difficoiltà, sto vedendo come si danno coraggio per passare le giornate in maniera migliore e avere forza e speranza per arrivare alla fine di questo momento che speriamo possa arrivare il prima possibile".

Come hai fatto a restare sempre concentrato anche se all'inizio non giocavi?
"Ovviamente non è facile quando ti dicono che probabilmente non ci sono minuti a disposizione per te, o ne avrai pochissimi. Non è facile all’inizio, ma io sono molto testardo e mi vedevo ancora capace di dare tanto a questa squadra e m sono allenato al 100% tutti i giorni. Il mister ancora prima che ci fosse bisogno mi ha detto che mi stava vedendo bene e che avrei avuto possibilità. Poi purtroppo c’è stato il momento del bisogno per quegli infortuni e ho avuto modo di giocare e di dimostrare che posso dare il mio contributo a questa squadra e sono contento anche per questo".

Segui il tennis? Chi è il tuo tennista preferito?
"Non è il mio sport preferito ma mi piace, quando posso ci gioco. Il mio preferito è Nadal, come si può pensare. Per noi spagnoli è un esempio non solo come giocatore”.

Ti piace andare a camminare in montagna?
“Sì è diventata una delle mie passioni. Una delle cose che mi piacciono di più in assoluto. Credo sia un modo buono per togliersi dalla routine della città e vivere momenti unici nella natura”.

La differenza tra Conte e gli altri allenatori che hai avuto?
"Conte si può definire con una sola parola: intensità. Lui stesso è intensità, vive al 100% tutte le cose della quotidianità. Ha questa forza e quest’intensità, è un vincente. Vuole vincere sempre a tutti i costi”.

Chi è un calciatore che ha le tue caratteristiche?
"Non sono mai stato un amante dei paragoni, credo che ognuno ha le sue caratteristiche che deve portare avanti senza pensare agli altri giocatori. Ognuno deve essere consapevole dei suoi pregi e difetti e andare avanti con questo".

A casa giochi a calcio in famiglia?
"Al di là che credo che ci sono diversi giochi che si possono fare per tenere i bambini occupati. Ho creato questo gioco sul mio letto in cui la rete è il letto e la palla deve sempre arrivare dall’altro lato dopo aver toccato una volta".

Chi vince di solito?
"Vinco io perché non m piace perdere".

Tornerà la barba lunga?
"La barba viene e va, dipende dagli animi, ma sicuramente crescerà di nuovo".

Perché il numero 20?
"Perché quando sono arrivato era uno dei numeri che restavano. In Spagna si può scegliere un numero da uno a 25 e da lì ho sempre preso quello. Mi piace e basta, non c’è un motivo specifico". 

Dove hai imparato ad amare il calcio da piccolo?
"Quelle poche volte che mio papa mi portava a vedere il Real subito mi sono innamorato di questo gioco".

Ti trovi bene a Milano?
"Benissimo. È una delle città piu importanti d’Europa, è facile adattarsi".

Chi era il tuo idolo da piccolo?
"Da piccolo mi vedevo riflesso in Guti, che come me ha fatto tutti i settori giovanili del Real Madrid ed è riuscito ad arrivare in prima squadra e ad avere successo. Anche se non piaceva spesso molto ai tifosi a me piaceva molto, aveva grandi qualità".

Cosa pensi della tifoseria dell’Inter?
"È facile, lo dimostrano ad ogni partita. Ci seguono ad ogni partita in numerosi. San Siro ad ogni partita è sempre pieno, non possiamo che dire grazie perché queste piccole cose a fine stagione sono punti in più in classifica".

Qual è la partita che ricordi con piu emozione?
"Direi sicuramente il mio primo derby, da quando sono in Italia ho visto come è emozionante mediatamente ma non lo capisci finché non sei in campo. Il mio primo derby vinto 3-2: è stata una grandissima emozione contribuire a quella vittoria".

Qual è il nome che ti danno negli spogliatoi?
"Non ho un soprannome, ma c’è un gruppetto che mi chiama il professore, diciamo questo dai".

Quale la tua piu grande qualità in mezzo al campo?
"Non m piace parlare molto in questo senso ma penso l’intelligenza tattica magari".

Che musica ti piace?
"Tanti tipi ma se devo scegliere dico la musica internazionale e classica".

Speriamo che torneremo ad ascoltare musica dal vivo presto...
"Lo spero...spero che torneremo a vivere normalmente al più presto possibile".

Che consigli daresti a Esposito?
"Credo che Sebastiano sia un grandissimo giocatore che sta facendo tantissimo, ovviamente in base a quello che può fare per l’età che ha. Gli dico di imparare quello che può dagli altri, sono sempre pronto a fargli capire come essere professionista dentro e fuori dal campo perché magari sbagliare a questa età può determinare il tuo livello successivo. E lui può diventare un grande calciatore e sarebbe un peccato se non lo facesse".

Qual è il tuo centrocampista preferito della Serie A di oggi?
"Dell’Inter direi Brozovic, è un giocatore incredibile e sta raggiungendo livelli importanti. Non dell’Inter Zielinski, è un giocatore veramente importante che farà la differenza nel calcio".

Oltre il calcio quali sport ti piacciono?
"Mi piacciono praticamente tutti. Tutti quelli che si possono praticare, io ci provo. Le mie passioni sono l’NBA soprattutto e l’NFL, il football americano, mi piace vederlo in tv e seguirlo". 

Cos'altro vuoi dire al di là delle domande?
"La cosa piu importante in questo momento è ricordare alla gente di stare in casa. Ce lo dimostrano i cinesi che sono arrivati a Milano che hanno vissuto questo prima di noi. Per favore restate a casa così da potente uscire prima possibile e tornare alla vita che facevamo prima".

Sezione: News / Data: Lun 23 marzo 2020 alle 17:30
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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