"Ha ragione Antonio Conte. La differenza tra Inter e Juve è stata fatta dal prezzo pagato dagli errori commessi. Anche i bianconeri ne hanno commessi due grossi come i nerazzurri, la differenza è che gli uomini di Pirlo hanno segnato e quelli di Conte no". Questa l'analisi di Stefano Borghi a riguardo del ko in coppa dell'Inter con la Juve.

"Per quanto riguarda l'Inter, hanno pesato senza dubbio le assenze di Lukaku e Hakimi - aggiunge Borghi -. Anche se va detto che, quando manca il belga, Lautaro diventa il protagonista dell'attacco e segna quasi sempre. Sul gol di ieri, 'mangia' uno come De Ligt, non proprio l'ultimo arrivato. Il problema, più che altro, ha riguardato Alexis Sanchez. L'Inter ha fatto più la partita, ci ha messo la sostanza. Nella ripresa, la Juve ha cercato più che altro il contropiede. Sanchez ha collegato i reparti, si è dato da fare, ma va in difficoltà nei corpo a corpo. Soprattutto, il cileno manca nei gol. Ok il salvataggio di Demiral, ma lì è una questione di cattiveria: lì, in una semifinale contro la Juve, devi fare gol. E poi c'è il problema strutturale in fascia sinistra. Ha giocato ancora Young, che ha confermato le carenze in fase difensiva: difficile da accettare il fallo su Cuadrado, una trattenuta quasi di livello amatoriale. Si parlava di Marcos Alonso o Emerson Palmieri, e qui c'è la dimostrazione di un'altra grande verità detta da Conte: il progetto si è fermato ad agosto, quando mancava ancora qualcosa. Né l'inglese né Perisic possono offrire garanzie in partite di questo livello. L'Inter con la rosa più lunga e completa della Serie A? Falso. Anzi, è corta. Scopriamo che i veri soldati di Conte sono 14-15. I veri punti di riferimento sono pochi, magari ora si sta aggiungendo Eriksen. Detto di Lukaku e Hakimi, problemi ne vedo anche a centrocampo: la coperta non è così lunga. Al contrario della Juve, che è la squadra più completa. E sulla carta è la più forte".

Sezione: News / Data: Mer 03 febbraio 2021 alle 16:22
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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