Direttamente dalle pagine della Gazzetta dello Sport arriva il pensiero di Beppe Bergomi circa la rinascita dell'Inter, vittoriosa a Firenze contro gran parte dei pronostici. "Così è un’Inter certamente più coraggiosa, con due punte e due mezzali offensive che portano qualità come Guarin ed Hernanes: è un modulo che permette uno scatto in più. Prima Mazzarri giocava con una punta e un trequartista, e la squadra era di fatto più bloccata: se non proponevano il gioco gli esterni diventava difficile, dovevi avere Palacio sempre al cento per cento. 
Lo stesso Palacio ama giocare con una prima punta, partendo più da dietro. Leggo di critiche a Kuzmanovic: per me invece è l’uomo giusto davanti alla difesa, ha fisicità e dà protezione ai quattro lì davanti che così si possono divertire. Ripeto, ho trovato un’Inter con più coraggio, immaginavo si arrivasse a questo tipo di sistema di gioco considerato anche il lavoro impostato a gennaio: hanno comprato Hernanes, con un investimento importantissimo, giocatore che permetteva questo tipo di cambiamento. E per Mazzari non è una novità: a Napoli giocava con Hamsik, Cavani e Lavezzi. Stavolta è stato appunto Hernanes a essere decisivo per questo nuovo modulo, prima Mazzarri non si fidava di un centrocampo non equilibrato, ora invece ha l’ex laziale, uno che non spreca palloni e ha qualità ed esperienza. Quando prendi un allenatore sai chi vai a prendere e per Walter questa è la formula migliore, quindi avanti così, con equilibrio e coraggio. 
Per ora Icardi non ha più di venti minuti nelle gambe, ha ragione l’allenatore: contro la Fiorentina boccheggiava dopo i primi due scatti, ha bisogno di allenarsi bene poi Mazzarri gli darà spazio; stiamo parlando del futuro centravanti dell’Inter, non dimentichiamoci mai che è un ‘93 e che ha già esordito in nazionale. Per Milito, come per ogni altro, è complicato recuperare da infortuni seri a quella età, ma sono certo che tornerà presto a fare gol, occasioni le ha avute anche a Firenze, è meno lucido e meno preciso perché non ha la condizione ottimale, giusto però che il tecnico continui a dargli spazio e fiducia. Da un certo punto di vista è un peccato che l’Inter abbia una sola competizione: così mi chiedono che fine faranno Kovacic o Alvarez. Ma ci sarà turnazione, non si deve ragionare sugli undici ma su una rosa più ampia. Pensare al terzo posto con un filotto positivo di partite non è certo impossibile: Fiorentina e Napoli hanno l’Europa League e la finale di coppa Italia, dunque un sacco di impegni. La pressione dell’Inter può disturbarle, la rimonta del Milan lo scorso anno dimostra che si può fare, e io sono fiducioso".  

Sezione: News / Data: Mar 18 febbraio 2014 alle 11:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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