"Benitez, ai tempi delle giovanili del Real Madrid, era chiamato 'Arrigo' che per lui era più di un soprannome, era un orgoglio", queste le parole del giornalista valenciano Paco Lloret, autore di una biografia su Rafa Benitez nel 2005. "Essere chiamato con il nome di Sacchi per lui era un onore. Il tecnico di Fusignano è sempre stato il suo maestro, il suo modello ed il Milan degli anni '80-'90 lo ha sempre affascinato. Il suo arrivo in Italia chiude il cerchio da lui tracciato", ha detto Lloret. Ora Rafa, però, è dall'altra parte del Naviglio: "Già, ma il tempo di Sacchi non c'è più. Pensavo che potesse andare alla Juve, ma poi ha scelto l'Inter. Si sente molto italiano come allenatore. Rafa va nella sua squadra top, pronto ad un' impresa difficilissima, replicare la tripletta". Lloret parla poi del suo rapporto col tecnico spagnolo: "Lo conosco dagli anni 90, quando era alle giovanili del Real. Mi dissero che sarebbe diventato un numero uno. E così è stato. Poi ha vinto subito la Liga a Valencia. E' un tipo analitico, critico e studioso. Alla ricerca della perfezione tattica, tanto da studiare il basket e adattarlo al calcio".

Domanda da un milione di dollari, Rafa vale Mou?: "Certamente. Sono ambiziosi e vincenti. Vivono la gara con la stessa precisione e maniacalità. I loro giocatori sanno fare bene in ogni situazione. Anche se a vederli sembrano l'opposto. Rafa è meno istrionico, sembra il ragazzo universitario che va a fare l'esame sereno, sapendo di aver studiato. Ma anche lui sa alzare la voce, quando serve, in conferenza stampa". Ma i due non si sopportano a vicenda: "Non si piaceranno mai. Sono opposti. La loro rivalità è cresciuta molto dopo le semifinali di Champions e la finale di FA Cup".

Sezione: News / Data: Dom 13 giugno 2010 alle 11:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alberto Casavecchia
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