Nel corso del suo intervento al World Football Summit di Madrid, il presidente della Juventus e dell'Eca Andrea Agnelli ha parlato delle modifiche delle competizioni europee programmate per i prossimi anni. A partire dall'introduzione della terza coppa, che, spiega Agnelli, "è stata voluta fortemente dai club, al fine di poter avere maggiori possibilità di partecipare nelle coppe europee durante la stagione: stiamo lavorando con la Uefa. Stiamo anche valutando l'opportunità di ridurre le partecipanti all'Europa League, portandole da 48 a 32". A proposito del sempre incombente progetto della Superlega aggiunge: "E' qualcosa di parliamo sempre. La Uefa è pronta a discutere di più soluzioni. Se aggreghi, crei valore: la somma dei diritti singoli è sempre inferiore a quella di quelli uniti".

Agnelli ha fatto anche il punto sullo stato dell'arte del calcio, spiegando a cosa mirano i club: "Vogliamo maggiore equilibrio competitivo in questo fantastico sport, perché continui a rimanere lo sport più bello del mondo. Dobbiamo pensare a quale calcio vogliamo lasciare ai nostri figli. Negli anni '70 e '80, la Coppa dei Campioni veniva vinta da squadre come Ajax e Benfica. Ma adesso è difficile vedere club di questo calibro in cima al mondo a causa dell'enorme differenza economica coi club spagnoli, inglesi o tedeschi. Le leghe stanno competendo l'una con l'altra, ognuna per cercare i propri vantaggi. In Inghilterra c'è un grande vantaggio: la lingua, che favorisce chiaramente la diffusione nel mondo. La possibilità di vendere anche diritti internazionali ha aumentato la differenza rispetto agli altri campionati. Il calcio è cresciuto in maniera incredibile nell'ultima decade, la cosa che fa maggiormente la differenza sono gli introiti dai diritti domestici, specie dopo la rivoluzione delle pay-tv che ha portato un nuovo fattore discriminatorio: non più nazioni e grandi città ma i mercati. Club come Ajax e Celtic lentamente sono 'morti' perché non hanno il mercato per competere con Inghilterra, Francia, Italia, Spagna, Germania. Un terzo degli introiti del calcio arriva dai 12 club più ricchi".

Il patron bianconero ha anche un occhio per i calciatori: "Sappiamo che non sono macchine, hanno bisogno di appropriati periodi di riposo. Il calendario delle partite dal 2024 sarà la prima cosa da affrontare. Le gare delle Nazionali occupano adesso tante settimane durante tutto l'anno, servirebbe concentrare gli impegni perché come club spesso i giocatori sono via durante le soste per giocare con le Nazionali e non c'è un periodo specifico per gli impegni come invece servirebbe. Europei, Copa America, Coppa d'Africa e Mondiali andrebbero giocati dopo gli impegni delle società e non durante come adesso accade. Ci sono poi nazioni che possono giocare 53 partite, altre 43: per questo serve armonizzare il numero di partite per le varie leghe".

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Sezione: News / Data: Lun 24 settembre 2018 alle 12:14
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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