Ospite di Sky Tg 24, Giancarlo Abete, presidente della Figc, ha detto la sua sul momento attuale non particolarmente florido dei club calcistici italiani: "C'è un problema complessivo del sistema Paese, che ha delle difficoltà economiche maggiori rispetto ad altri e questo incide sulla competitività dei nostri imprenditori. Servirebbe una Lega più unita per attuare le riforme. In primis, quella sulla riforma dei campionati, non la panacea, ma in grado di favorire la competitività internazionale dei nostri club qualora le squadre di A scendessero da venti a diciotto. Ma la pecca per i club è la valorizzazione dei vivai giovanili, su cui si dovrebbe investire di più. Alcuni dicono che il Consiglio Federale abbia troppo ammorbidito le norme, altri che invece sono ancora troppo severe. Siamo un po' più attenti a problemi dei club, per cui è da colpire il soggetto e non l'intero stadio". 

Abete tocca anche il tema della discriminazione territoriale, diventato caldissimo in questi giorni: "Il concetto è presente dal 1990, non è stato inventato ieri, e i principi di Uefa e Fifa sono allineati a quelli della federazione: va isolato chi comporta un danno per le società che dicono di tifare, con cori che hanno una volontà di sfida, intervenendo in ambiti diversi dalla partita. Vanno bene sfottò, ironia e faziosità, ma nei limiti compatibili con il rispetto delle regole".

Sezione: News / Data: Mar 29 ottobre 2013 alle 12:27
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print