Non è cominciata nel migliore dei modi l'avventura di Erick Thohir da azionista di maggioranza dell'Inter. Incollato davanti al suo televisore, cellulare in mano e fiumi di sms, il tycoon indonesiano sperava forse in un esordio nerazzurro più tranquillo, sicuramente nei tre punti. Con il Torino la vittoria non è arrivata - in casa Inter l'aspettano ormai da un mese, da quel trionfo in rimonta sulla Fiorentina -, anche se l'impresa è stata quantomeno sfiorata. In 10 dai primissimi minuti dell'incontro, l'Inter contro i granata ha lottato, ha accarezzato l'idea di portare a casa tre punti insperati, per poi doversi arrendere nel finale alla rete di Bellomo. Sono appena due i punti raccolti in tre partite, un bottino decisamente misero per la squadra che fino a tre settimane fa incantava con un gioco forse non spettacolare, ma con una solidità da grande.

Sicuramente, da appassionato di calcio e di sport quale è, Thohir davanti al suo teleschermo non si sarà annoiato. Toro-Inter è stata indubbiamente, per un pubblico neutro, una partita divertente: un'espulsione, tanti gol, frequenti ribaltamenti di fronte e un risultato agguantato nel finale. Poi è arrivata l'intervista a Repubblica (l'unica italiana, che il tycoon abbia apprezzato la quasi omonimia con il quotidiano di sua proprietà?) a rivelare quello che un po' tutti i tifosi nerazzurri volevano sapere: ma Thohir la gara come l'avrà vissuta?

Certo, a un imprenditore che vive in Indonesia non si può chiedere di essere un vero tifoso. E lui non ha mai detto di esserlo, risparmiandosi uscite ridicole da sempre care ai calciatori ("tifavo Pizzighettone fin da quando ero in fasce"). Però non c'è stata freddezza nel suo approcciarsi al mondo nerazzurro: Thohir non è un Abramovich a caccia del puro e semplice ritorno di immagine, ma è un appassionato di calcio che vuole dar vita a un'azienda sana, forte soprattutto sul piano del marketing. Non è un tifoso come Massimo Moratti, ma non si può certo dire che l'impegno non ce lo stia mettendo.

Lo dimostrano i tanti sms (più di 30 per rivelazione dello stesso tycoon) che ha scambiato durante la partita proprio con l'attuale presidente nerazzurro. Messaggi di esultanza per la parata di Carrizo sul rigore e per il gol di Guarin. E poi l'sms che lo ha ormai consacrato alla leggenda, quel "Goodnight Bro!" che rappresenza in tutto e per tutto lo scarto generazionale. Voi ve la immaginate la faccia di un Moratti che prende in mano il cellulare e si ritrova un messaggio del genere? Non so voi, ma ogni volta che mi immagino la scena sorrido. Non credo che Massimo sia molto ferrato in quanto a slang giovanile, chissà pure se ha pienamente colto il significato del messaggio. Quel che è certo è che questa collaborazione può arricchire entrambi. Così lontani, così diversi eppure così affini, l'uno può compensare le mancanze dell'altro e viceversa. Moratti sembra orientato verso il no alla presidenza onoraria, chissà se dall'altra parte del mondo Thohir riuscirà a convincerlo.

Sezione: La Rubrica / Data: Sab 26 ottobre 2013 alle 00:30
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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