Si è appena concluso uno degli anni più tetri della storia recente dell'Inter, un anno in cui è successo tutto e il contrario di tutto, in cui ogni certezza è stata rimessa in discussione e tutto ciò che sembrava impossibile si è invece inspiegabilmente materializzato. Per il secondo anno consecutivo, l'Inter ha chiuso senza trofei. Non un dramma per chi dal 2004 al 2011 aveva sempre portato a casa almeno un titolo, regalando uno dei cicli più belli e più vincenti della storia del calcio italiano. La formazione di Walter Mazzarri proverà ora a iniziare il 2014 con un piglio nuovo, da quel tacco di Palacio che potrebbe rappresentare la svolta per una stagione che sembra ancora non essere né carne né pesce.

C'è stata, come da tradizione natalizia nella penisola, una lunga sosta, piena di chiacchiere, congetture e suggestioni di mercato. L'unica certezza, al momento, sembra essere la necessità di cedere prima di poter anche solo pensare alla possibilità di comprare. Il principale indiziato all'addio sembra ancora una volta Fredy Guarin, uno dei pochissimi campioni rimasti in rosa, sicuramente l'unico nome 'spendibile' sul mercato. Dispiace. E tanto. Anche perché l'addio si consumerà proprio adesso che il colombiano sembrava essersi integrato finalmente nei moduli di Walter Mazzarri, proprio adesso che il rendimento in campo aveva finalmente raggiunto i livelli che il suo nome pretendeva. Ma è un addio necessario se, come sembra, si intende intervenire anche in entrata per puntellare una rosa che comunque qualche lacuna l'ha mostrata in questi primi mesi di campionato.

Intanto, ridendo e scherzando, è già anti-vigilia di campionato. La sosta quest'anno sembra volata davvero, o forse sembra così a noi addetti ai lavori. Ma tant'è... è già tempo di Lazio-Inter, una delle partite che più spesso hanno regalato delusioni ai tifosi nerazzurri. L'Inter ci arriva indubbiamente meglio rispetto ai nemici-amici biancocelesti, alle prese con il nodo allenatore e dubbiosi su chi effettivamente andrà in panchina contro i nerazzurri (sarà comunque Edy Reja, anche se Vladimir Petkovic non sembra aver accettato di buon grado il licenziamento per giusta causa). Palacio e compagni proveranno a sfruttare questa debolezza, consapevoli che la voglia di rivalsa degli avversari potrebbe comunque fare la differenza.

Un nuovo anno è iniziato, la speranza è sempre la stessa: che sia meglio del precedente. Stavolta, però, ci vorrà davvero poco.

Sezione: La Rubrica / Data: Sab 04 gennaio 2014 alle 00:30
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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