Hai ragione su Ranieri, ma sono certo che sia comunque un ottimo professionista , cerchiamo noi tutti di  dargli pieno appoggio, così facendo si può tornare a vincere. Grazie.
SIMONE
arge51000@gmail.com


Ottima analisi, caro Andrea.
Le componenti non proprio accattivanti dei precedenti di Ranieri ci sono: 1) è stato rivale di Mourinho; 2) è stato su panchine storicamente avverse (Juve in primis); 3) non ha vinto molto.
Ma tutto sommato non potrà fare peggio di Gasperini; e poi mi sembra una persona equilibrata.
Speriamo ci riporti in alto; alla faccia dei bbilanisti e dei rubentini!
Ciao Andrea, buon lavoro e Forza Inter !!!
Gianni Clemente
giovanni.clemente4@tin.it


Tutto mi sarei aspettato dal nostro presidente ma non che prendesse l'allenatore che ha sparlato contro di noi nel periodo del Mou. Perchè non dare fiducia a Baresi che da anni sta nell'ambiente nerazzurro? Perchè prendere uno sporco iuventino? Vuol dire che mi prenderò un anno di riposo (non seguirò l'inter). Solo in questo modo potrò dissentire dalla decisione del Presidente.
ercole pancrazi
erpangr@libero.it

Signore e signori ecco a voi il variegato mondo nerazzurro! A parte le battute, sul capitolo Ranieri ho voluto pubblicare la lettera più propositiva,  quella più negativa passando per quella più… “cerchiobottista”. Da che parte mi schiero? Sicuramente con la prima. A parte il fatto che non possono esistere pause nel rapporto con un grande amore, Ranieri è un bravo allenatore e una brava persona. Se, come scritto nel mio editoriale di giovedì, non si farà trascinare nel gorgo della famigerata “centrifuga”, penso che possa racchiudere in sé le caratteristiche che deve possedere un mister che subentra, a questo punto della stagione, con la missione di riportare l’Inter ai livelli che le competono.
E poi, Er Fettina (soprannome affibbiatogli per via del lavoro del padre, macellaio di Testaccio, e per la struttura fisica esile) è romano e romanista. La sua storia si lega con quella della Juve solo e soltanto per un breve periodo e per questioni esclusivamente professionali.
PS: Caro Gianni, grazie per i complimenti ma, per favore: basta citare Mourinho!
BoA

 

 

Ciao Boa,
ti leggo spesso e con piacere ed apprezzo il tuo equilibrio nel dare le
risposte a tutti noi.
Nel vedere le ultime partite pensavo questo: se sei un grande allenatore che
ha vinto tanto ti puoi permettere di venire all'Inter e dire
a ognuno come e dove deve giocare. Se sei Mou ed hai vinto un paio di
Champions o di scudetti dici a Eto'o che deve giocare terzino e ritornare in
difesa se no meglio cambiare aria. Ma se sei Gasperini cerchi di capire con chi
hai a che fare e sei tu che ti adegui ai campioni che tieni.
o no ??????
a presto
Forza Inter
ricciolibero@libero.it

Non sono del tutto d’accordo con questa tesi. E’ vero che il palmares conta, ma non per questo un tecnico dal curriculum non ancora impreziosito da trofei importanti, deve trovarsi soggiogato dal gruppo. In questi casi un ruolo fondamentale lo svolge anche la società che deve essere in grado di supportare sempre il nuovo tecnico, specialmente durante le prime fasi dell’approccio con la squadra e con il nuovo ambiente in generale.
BoA

 

Ciao Andrea sono Alessio da Pisa scusami prima di tutto se ti do del tu ma ti sto scrivendo dopo la partita del Novara....quindi sono parecchio scosso! :-(
Volevo chiederti se tu sai niente di un possibile ritorno di Oriali all'inter....ormai è sotto gli occhi di tutti che manca un dirigente come era lui....non dico che Branca sia scarso (anche se benitez e gasperini li ha presi lui)ma un dirigente come lui manca eccome!
grazie Andrea sei unico
ciao ciao e sempre e comunque forza Inter.....
grazie
Alessio Galli
gallialessio@alice.it

Argomento scottante e di grande attualità. Anche secondo me Branca è meno scarso di come mediamente lo dipinge il nostro pubblico. L’attuale Direttore dell’area tecnica ha commesso come tutti buone cose (poco pubblicizzate)  ma anche alcuni errori (molto pubblicizzati). Detto ciò la mancanza di Oriali si sente. Eccome. Ma, questa assenza è stata pagata a caro prezzo dalla Beneamata non tanto durante le ultime sessioni di mercato (nelle quali Branca ha dovuto fare i conti anche con un budget decisamente inferiore) bensì durante la stagione agonistica. Il grosso errore è stato perdere un dirigente che sapeva metterci la faccia. A tal proposito vengono alla mente le memorabili sfide con Moggi e con il potere più o meno occulto durante l’epoca precalciopoli. In più, oltre che per le note capacità dirigenziali, Lele Oriali godeva della credibilità che solo un’autentica bandiera può possedere. In questo momento però, non ci sono i presupposti per un suo ritorno in grande stile. In estrema sintesi possiamo concludere dicendo che fino a quando rimarrà in auge l’attuale management nerazzurro, sarà molto difficile rivedere il nome di Oriali nell’organigramma.
BoA

 

 

Finalmente le posso scrivere carissimo Andrea, per dirle che la stimo molto come uomo e giornalista.
Lei non è come molti che fanno il lavoro di giornalista ( prostituti intellettuali).
L’ho  seguito su vari trasmissioni  ma ultimamente non la vedo più.
Io mi rivedo il lei , dire sempre la verità , parlare in faccia, dire le cose come stanno, non avere paura di nessuno.
Lei avrà sempre la mia fiducia.
Ciao Andrea
Ciro Santoro
ciro.santoro.ks@hotmail.it

Tante grazie per le belle parole. Credimi: hai toccato i tasti giusti. Quelli che mi rendono molto orgoglioso per come ho sempre portato avanti il mio lavoro. Grazie ancora.
BoA

 

 

Caro Andrea, Ti seguo sempre in televisione, gradirei un Tuo parere su queste mie considerazioni, grazie e saluti.-

Alla c.a. del dottor Moratti

        Egregio dottor Moratti,
chi Le scrive è da sempre un incallito tifoso interista, inorridito dagli errori e/o orrori che il signor Gasperini stà compiendo nei riguardi della nostra squadra.
Lei avrà certamente capito che taluni allenatori non possono allenare oltre che squadre di provincia, Gasperini è uno di questi, la sua testardaggine ad un unico modulo di gioco, sfiora l’autolesionismo e la presunzione.
Ho il timore che da noi si stia creando la stessa situazione che lo scorso anno ha vissuto la Juventus con l’altro allenatore di provincia Del Neri.
Caro Presidente, siamo passati dalla competenza di Mancini, dalle magie di Mourinho alla modestia di Gasperini, che, se non fermato in tempo produrrà tanti di quei danni alla fine non recuperabili; a me ricorda il caos in cui era l’Inter ai tempi di Orrico.
Caro Presidente, metta da parte la Sua proverbiale classe e diplomazia, tolga tale signore dalla nostra illustre panchina, chiunque verrà non potrà fare peggio.
Forse per il signor Gasperini il problema è come non fare giocare Sneider o come impiegarlo in posizioni non corrette, il problema è tenere in panchina Pazzini, il problema è fossilizzarsi con la difesa a tre e via dicendo.
L’ultima sua “invenzione” l’abbiamo subita sabato sera con il cambio Forlan-Muntari, dimostrando con tale sostituzione di essere rimasto un allenatore di provincia, difendendo lo zero a zero; secondo Lei nella stessa situazione Mourinho che cambio avrebbe fatto?
Caro Presidente, Le scrivo il giorno prima della trasferta di Novara, qualunque sara’ il risultato rimetta le cose a posto, affidi la nostra prestigiosa panchina a chiunque, basta che il signor Gasperini vada via.
Un’ultima “battuta o provocazione”, io di professione faccio il commercialista, non ho mai allenato, ma, sono sicuro che avrei fatto meno danni di quelli già effettuati dal signor Gasperini, lo mandi via senza nessun ripensamento.
Ringrazio sin d’ora chiunque leggerà queste mie “rabbiose” considerazioni, concludo con una sola frase. “Forza Inter”.

Rubino Salvatore
Via Armando Fares,86
88100 Catanzaro
salrub@tiscali.it

Questa lettera è arrivata nella mia casella di posta elettronica martedì 20 settembre alle 16.27.
La domanda è semplice: visti gli ultimi sviluppi, devo pensare che Moratti ha letto la missiva, giusto? E poi, visti i risultati ottenuti, ti pregherei di non scrivere mai nulla contro di me…grazie!!!
BoA

 

Sezione: La Posta del BoA / Data: Sab 24 settembre 2011 alle 00:01
Autore: Andrea Bosio
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