“Devo fare i complimenti ai miei ragazzi”. E ne ha ben donde, il tecnico della Primavera Andrea Stramaccioni, a fare i complimenti alla sua Primavera dopo la conclusione della prima parte della stagione, culminata con la roboante vittoria esterna a spese dell’Udinese. Che poi tanto conclusione non è, visto che prima di godersi in tutto e per tutto le vacanze natalizie manca ancora un appuntamento, quello di martedì prossimo in Olanda, dove basta un punto per guadagnarsi la qualificazione alla seconda fase della Next Generation Series, competizione dove, dopo il mortificante ko del debutto contro il Tottenham, la squadra nerazzurra ha saputo difendersi in maniera egregia.
Comunque, da questo primo scorcio di stagione arrivano essenzialmente esiti confortanti: la Primavera nerazzurra ha saputo tutto sommato reggere il cambio di volto dovuto alla partenza di Fulvio Pea, che adesso sta portando il Sassuolo ad ottimi risultati, e l’arrivo di Andrea Stramaccioni, tecnico che la società nerazzurra desiderava già dall’estate del 2010 e che ha potuto raggiungere poco più di un anno dopo, dopo i tanti successi ottenuti con la Roma. E poi, c’erano da affrontare le partenze eccellenti di campioncini come, tra gli altri, Dell’Agnello, Bardi, Biraghi, Mame Thiam, Natalino e Faraoni, che ora sta diventando un elemento di affidamento per il tecnico della prima squadra Ranieri.
Intorno al confermatissimo Lorenzo Crisetig , sempre più prossimo al definitivo lancio tra i grandi, si è ricomposto un gruppo nuovo, sono stati promossi in pianta stabile ragazzi come Bessa, Monachello, Terrani, Candido; soprattutto è tornato Samuele Longo, che sin dai giorni del ritiro di Pinzolo ha dimostrato la sua incredibile voglia di esplodere e di diventare un punto di riferimento. Il risultato è un collettivo importante, sicuramente diverso in qualità da quello dello scorso anno che ha saputo conquistare il Torneo di Viareggio, ma comunque capace di collezionare note positive. Proviamo ora a fare un primo riassunto di questa prima parte di stagione, in Italia e in Europa, per la squadra che rappresenta il fulcro della nostra Meglio Gioventù.
IN ITALIA – La delusione è arrivata soprattutto dalla Coppa Italia, con l’uscita anticipata nel doppio incontro con la Fiorentina chiusosi ai calci di rigore e con qualche rammarico di troppo. In campionato, invece, la squadra ha sin qui agito nel migliore dei modi, aprendo e chiudendo con due partite da quattro gol ed entrambe in trasferta, col Cittadella alla prima giornata e all’Udinese nell’ultimo turno. In mezzo, solo una sconfitta, peraltro rocambolesca, contro il Chievo arrivata in pieno recupero, peraltro riscattata sette giorni dopo a Padova col gol di Crisetig oltre il 90esimo. La gemma, ovviamente, è rappresentata dal successo nel derby contro il Milan ad oggi capolista del campionato, col gol vittoria di Daniel Bessa, sicuramente uno dei più positivi di questo primo scorcio di stagione. L’Inter ha chiuso il 2011 con 23 punti, a -3 dal tandem di vetta composto da Milan e Chievo, con ancora una gara da recuperare, quella contro la ‘bestia nera’ dell’anno scorso, il Varese.
IN EUROPA – Eccola, la novità, l’aspetto innovativo di questa stagione: l’ingresso dell’Inter nella ‘mini-Champions’, il torneo che raduna i 16 club europei che hanno nel vivaio il loro fiore all’occhiello. Una novità curiosa, che ha anche costretto l’Inter a ritmi diversi (22 gare in 3 mesi, roba davvero da grandi), accolta comunque positivamente dallo stesso tecnico Stramaccioni. Certo, il debutto è stato da mani nei capelli, un 7-1 contro il Tottenham che avrebbe depresso chiunque, ma non l’Inter. Che anzi, nella gara successiva, ha trovato la scossa, trovando al 93esimo la vittoria contro il Psv Eindhoven, un rocambolesco 3-2 dove Longo al 93esimo ha trovato il gol vittoria dopo una lunga battaglia e un gol, quello del 2-2 olandese, arrivato al 91esimo! Poi il successo col Basilea e il pari, davvero stretto, col Tottenham, al termine di una gara praticamente dominata, portano l’Inter a un passo dalla qualificazione, che può arrivare martedì in Olanda a regalare ai nostri ragazzi un ottimo Natale.
COSA VA, COSA NON VA – Piace senz’altro il fatto che Stramaccioni è stato capace di dare alla squadra una mentalità fortemente offensiva; soprattutto nelle ultime partite, l’Inter ha saputo letteralmente soffocare il gioco avversario attaccando senza soluzione di continuità. Anche se talvolta questa propensione offensiva si è tradotta in alcune leggerezze in fase difensiva, che a volte sono costate molto care. Altro punto a favore dei nerazzurri è la capacità di trovare mille risorse soprattutto in fase realizzativa: Samuele Longo dopo un inizio show ha vissuto un periodo di astinenza finito solo domenica contro l’Udinese; ma in compenso, la squadra ha saputo agganciarsi ai gol di diversi elementi, Bessa su tutti, ma anche Terrani, Romanò, Vojtus, anche Bianchetti e Galimberti. Pluralità di risorse, proprio come fanno i grandi.
TRE AL TOP – Sicuramente promuoviamo Daniel Bessa, cinque gol in campionato e tanta sostanza. L’italo-brasiliano ha mostrato netti segnali di miglioramento ed è diventato rapidamente un punto di riferimento per Stramaccioni; molto bene anche Simone Pecorini, nato centrocampista cui Stramaccioni ha saputo cucire su misura un ruolo da esterno destro che sta recitando al meglio. E poi, Lorenzo Crisetig, sempre più pivot intorno al quale gira tutta la squadra. Elemento al quale Ranieri ha già regalato anche due cameo in Champions League, aspettando il tanto anelato momento del lancio definitivo tra i big…
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