Alla Gazzetta dello Sport intervista esclusiva a Sinisa Mihajlovic, che domani sarà a San Siro con la sua Sampdoria. Un match contro la sua ex squadra, che ha sfiorato negli ultimi anni in più di un'occasione.

Che parole le fa venire lo stadio di San Siro?
"Me le toglie le parole, mi fa mancare il fiato. Ogni volta che ci entro è un’emozione, un nodo in gola. Ripenso ad anni splendidi e mi commuovo. Sarà così anche domenica".

Mihajlovic che piange, si sgretola il mito del duro...
"Sciocchezze. Non c'è nulla di male nel piangere. Piango se vedo un film toccante, ho pianto come un bambino a Medjougorie, e quando ho annunciato ai miei giocatori che avrei lasciato la nazionale abbiamo pianto tutti: io e loro. Dietro le lacrime ci sono i sentimenti, i valori. Io piangerò prima della partita, spero di far piangere Mazzarri alla fine...".

Il tecnico dell'Inter non riscuote grandi simpatie tra i colleghi, lei come lo giudica?
"Un ottimo allenatore, attento, meticoloso: grazie a lui l'Inter può arrivare tra le prime tre. Non lo conosco fuori dal campo. Si definisce un malato di calcio. Lo sono anch’io. Ma senza perdermi per strada i piaceri della vita".

Mazzarri occupa la panchina che lei sogna e ha sfiorato spesso.
"Almeno tre volte. Quando andò via Mourinho, dopo Benitez-Leonardo e pochi mesi fa. Ringrazio Moratti per aver pensato a me, anche se poi ha scelto altri".

Con lui c'è da sempre un grande feeling.
"Mi fa effetto pensare che non sia più il presidente. Moratti per l’Inter e chi ne ha fatto parte è stato un padre, un riferimento, un esempio di stile e comportamenti. E’ stato un motivo di orgoglio per me vincere nell’Inter, vincere per lui. Domenica spero di rivederlo e di abbracciarlo".

E Thohir?
"E’ il benvenuto. Ma non basta saltellare durante qualche coro per essere interista. I colori di una squadra devi sentirli sulla pelle. E’ importante avere una gestione manageriale, ma il calcio è passione, amore e rivalità. Io Moratti l'ho visto esultare come un bambino, gioire, ma anche soffrire e incazzarsi da morire. Spero che Thohir possa un giorno provare almeno un po' di quello che prova Moratti durante una partita".

Thohir potrebbe affidarsi a Leonardo: lui si è detto disponibile...
"Leo è un uomo intelligente, capace, colto, garbato. Difficile non volergli bene. Ma non è solo un sognatore, è anche furbo. Sa stare al mondo".

Domenica ritroverà Zanetti.
"Lui è Superman. Quando smetterà di giocare sarà troppo vecchio anche per fare il dirigente...".

Come si esce indenni da San Siro?
"Giocando bene, restando concentrati, chiudendo ogni spazio senza rinunciare ad attaccare. E mettendo in campo grinta e tanto orgoglio".

Quello lo metterà anche l'Inter.
"Ma non c'è maggiore orgoglio dell'orgoglio degli umili. Se farò punti a San Siro per la prima volta li avrò ottenuti in trasferta giocando... in casa". 

E torniamo all'appartenenza... Lei di ogni squadra che allena indossa la sciarpa. E' tifoso di tutte?
"Non ho mai pronunciato cazzate tipo "ho sempre tifato fin da bambino ecc", ma quando indosso una maglia la onoro fino in fondo. Quando ho firmato per la Samp ho ricevuto l’in bocca al lupo di Andrea Della Valle e dei dirigenti della Fiorentina, dove pure sono stato esonerato. Hanno cambiato il tecnico ma apprezzato l'uomo. Poi ci sono squadre che hanno segnato la mia vita: Stella Rossa, Sampdoria, Lazio, Inter. E per rispetto verso questi club e i miei sentimenti ripeto che non allenerei mai Partizan, Genoa, Roma e Milan. Quanti dicono lo stesso?". 

E Balotelli?
"Balo è un casino... E' un bravo ragazzo che ogni tanto perde la strada. Potenzialmente è da Pallone d'oro, ma non si sa gestire. Temo che la sua carriera sarà sempre fatta di alti e bassi".

Resterà al Milan l'anno prossimo?
"Conoscendo il "pizzaiolo" non credo. Ma lo dico col sorriso. Saluto Raiola, io e lui abbiamo già litigato anni fa per Ibra e c'è bastato...".

Chi vincerà lo scudetto?
"La Juve. Un'altra volta. Conte è il tecnico più bravo di tutti. E ora gli funziona pure la coppia Tevez-Llorente, ma non paragonate lo spagnolo a Van Basten e Batistuta". 

La Samp deve risalire, il Genoa invece vola...
"Gasperini, è stato bravo. Ma sta facendo di tutto per essermi antipatico: fu scelto dall'Inter quando fui contattato anch'io, ora fa vincere il Genoa, manca solo che dica che da piccolo tifava Partizan... Al Genoa do appuntamento al 2 febbraio, derby di ritorno".

 

Sezione: L'avversario / Data: Sab 30 novembre 2013 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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