Sinisa Mihajlovic contro il suo passato. L'allenatore del Catania venerdì sera sfiderà l'Inter al Massimino, ma soprattutto sfiderà Mourinho, contro il quale spesso si è esibito in dichiarazioni poco lusinghiere, che hanno alimentato diverbi a distanza. Colpa anche di due personalità particolarmente forti. Oggi però il serbo fa marcia indietro, e dopo aver 'bastonato' dialetticamente lo Special One (più a difesa dell'amico Mancini che per reale antipatia nei confronti di Mou) gli fa i complimenti: "E' vero, ero contro Mourinho ma ora lo considero un grande allenatore. Appena arrivato in Italia, il tecnico portoghese mi stava sulle scatole, non sopportavo i suoi comportamenti. Ora ho cambiato idea, per me è un grande personag­gio. Lo stimo. Lui tratta male i suoi interlocutori, spes­so chiunque si trovi davanti a lui, a volte prende in giro anche i giornalisti, ma tutto gli viene permesso e alla gente piace. Ma se in Serbia si esponesse così e usasse le stes­se tecniche di comunicazione, non durereb­be più di un mese. Catania-Inter? E' una delle partite del cuore, perché quando incontro la Lazio o la Sampdoria le emozioni sono le stesse. Squadre a cui ho legato la mia vita. Ma in campo i sentimenti non possono trovare spazio. L’Inter vuole lo scudetto, il Catania vuole la salvezza"

Mihajlovic, che ha conosciuto bene Ibrahimovic fino all'epoca in cui era vice di Mancini, prova a spiegare il motivo che ha spinto lo svedese a cambiare aria in estate: "E' normale che se ne sia andato, dopo due anni i compagni non lo sopportano più... Ibra è un tipo alla Bobo Vie­ri, insomma: straordinari campioni, ma dif­ficili".

Sezione: L'avversario / Data: Mer 10 marzo 2010 alle 09:25 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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