Sinisa Mihajlovic, allenatore della Sampdoria, si presenta in conferenza stampa visibilmente soddisfatto dopo il pareggio contro la sua ex squadra. Queste le sue parole raccolte dall'inviato di FcInterNews.it:

FcInterNews chiede a Mihajlovic: col cambio Pozzi-Sansone la manovra è migliorata. Era una mossa studiata per togliere punti di riferimento ai centrali?
"Comunque tutta la partita abbiamo fatto bene, consapevoli di creare problemi attaccando alto. Abbiamo iniziato con 4 giocatori offensivi, non è mai facile a San Siro in situazioni come la nostra ma sono stati tutti bravi. I dati contano poco, ma il possesso palla nostro è stato superiore, abbiamo fatto più tiri in porta, poi nella ripresa abbiamo dilagato. Avessimo creduto in qualche ripartenza avremmo fatto più male, poi sono contento perché abbiamo fatto il nostro gioco".

I 4 giocatori offensivi sono un messaggio alla squadra, per dirle che si può avere un'identità?
"Mi piace giocare per vincere. Alla Sampdoria si difendeva troppo basso, e il gol lo prendi prima o poi. Coi giocatori che ho a disposizione in attacco e le loro caratteristiche diventa più facile, se si sacrificano, rubare palla, ripartire e fare gol, ed è più difficile prenderlo. Finché tutti abbiamo lo stesso obiettivo e ci sacrifichiamo tutti, possiamo toglierci grandi soddisfazioni. E' la strada giusta, dobbiamo andare avanti pensando che bisogna migliorare nell'organizzazione. Però quando sono arrivato il gruppo era privo di autostima, ho fatto capire loro che giocando come voglio ci sono più possibilità e l'autostima cresce".

C'è qualcosa della sua esperienza all'Inter che ha portato in dote alla Samp?
"Qui ho vissuto quattro anni bellissimi, dico sempre che è meglio essere secondo all'Inter che primo in una piccola squadra. Queste esperienze servono, ma poi ci devi mettere il tuo credo. Il calcio è divertimento ma serve coraggio per attaccare gli altri. Io non voglio una squadra che si adatta, ma che abbia un suo modo di giocare imponendo il gioco. Poi si può anche perdere, ma la prestazione resta ottima e sono contento di quello. I ragazzi si convincono pian piano che questo è il modo migliore".

La Samp ha recepito il suo messaggio 'kennediano', non trova?
"Ma anche prima che arrivassi io i ragazzi hanno dato tutto, ma gli è mancato sempre qualcosa. La cosa fondamentale era far tornare loro la gioia di giocare e le certezze che ognuno ha in campo, oltre a non dover sbagliare atteggiamento. Per ora hanno capito, poi vedremo; ma conoscendoli so che sono bravi professionisti e un allenatore è felice quando la squadra crede in quello che fa. I tre punti arriveranno, contro la Lazio è stato un peccato prendere gol in extremis, oggi abbiam fatto un'ottima gara".

Cosa ha provato al coro della Curva Nord nei suoi confronti?
"L'Inter è una delle più grandi società al mondo, sentire il proprio nome è un motivo di orgoglio. L'Inter mi è rimasta nel cuore, qui ho vinto tanto e son stato benissimo con tutti. Mi ha fatto piacere e li ringrazio per essersi ricordati di me. Mi spiace che non hanno vinto, ma è un altro discorso".

Manca ancora un po' di convinzione in attacco?
"E' quello che ho detto ai ragazzi: abbiamo avuto 4-5 ripartenze ma abbiamo sbagliato passaggi semplici, lì dobbiamo migliorare. Loro devono puntare sempre l'uomo, senza fermarsi; rischiamo qualcosa di più in attacco ma prendiamoci più responsabilità e offendere l'avversario. Su quello dobbiamo migliorare, questa è fondamentale". 

 

 

 

 

Sezione: L'avversario / Data: Dom 01 dicembre 2013 alle 17:49 / Fonte: Dall'inviato a San Siro Christian Liotta
Autore: Christian Liotta
vedi letture
Print