Arriva anche Roberto Donadoni a Sky e gli chiedono perché il 4-3-3. "Stasera hanno fatto bene tutti quanti. Biabiany è stato straordinario, ma di queste partite ne vogio vedere altre, non solo con l'Inter. Il 4-3-3 perché volevo dare un'impronta alla partita di un certo tipo. Non volevo solo aspettare in maniera timorosa, ma anche per fare male. Loro volevano i tre punti e potevano concederci spazi nelle ripartenze. Nella ripresa abbiamo legittimato la vittoria. Noi dovevamo crederci un po' di più e pensare che possiamo far male anche ad avversari forti. Ero convinto già da qualche giorno e quando stiamo così possiamo giocarcela con tutti. Sono soddisfatto".

Fortino-Tardini, ma in trasferta si può fare il salto di qualità. Magari puntando anche su giocatori come Biabiany... "Dico che il salto deve venire da tutta la squadra, non possiamo ragionare in termini di individualità. Non bisogna pensare che ci sia un giocatore che ci risolve i problemi. Ottime risposte anche da chi gioca meno, come Acquah, oggi straordinario. Anche per Sansone, che era la prima partita di un certo spessore".

Vi aspettavate un'Inter più pronta fisicamente? "Non so, so che noi stavamo bene. Desideravamo un risultato importante contro una squadra forte come l'Inter. Diventa sempre complicato capire quanto gli avversari possano essere un po' al di sotto".

Biabiany al Milan? "Non scheziamo. Lui deve dimostrare in tutte le partite di essere quell odi stasera. Forse nemmeno lui è voncinto di quanto sia bravo. Ma resta con noi, vogliamo farlo diventare ancora più grande di quello che è".

Ai microfoni di Mediaset Premium, Donadoni aggiunge: "Queste sono le partite da prendere da esempio. Poi il risultato può essere diverso, ma se interpreti la partita con questo entusiasmo e con questa voglia vai avanti bene. L'Inter ha una rosa importante, stasera credo sia giusto dare i meriti ai ragazzi del Parma. I nerazzurri anche se sottotono possono sempre creare la giocata vincente. Noi abbiamo giocato con grande determinazione e volontà. Biabiany? Nella sua carriera ha già dimostrato di saper fare prestazioni di grandissimo livello, ma tra un buon giocatore e un grande giocatore la differenza è la continuità. Lui se la trova può essere un giocatore da primissime squadre, di livello mondiale".

Sezione: L'avversario / Data: Lun 26 novembre 2012 alle 23:12
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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