Si ferma a San Siro, contro l'Inter, l'avventura del Benevento in Coppa Italia. Dopo aver battuto Imolese, Udinese e Cittadella nei turni precedenti, i Sanniti si arrendono ai più quotati avversari nerazzurri, uscendo dalla competizione con un pesante 6-2. Ne parla Cristian Bucchi in conferenza stampa, partendo dal tema stadio a porte chiuse: "E' stato penalizzato il calcio in generale, per i nostri tifosi sarebbe stata una serata straordinaria. Questo è uno stadio sognato da anni dalla nostra città, c'è rammarico per i nostri tifosi. Si sono visti tanti gol, due squadre che hanno giocato a viso aperto, a me sono piaciuti i miei giocatori che non si sono preoccupati dell'avversaria. Non li abbiamo temuti, li abbiamo sfidati con le nostri armi. Abbiamo creato le stesse occasioni dell'Inter, ma noi abbiamo fatto due gol e loro sei: qua si vede la differenza di categorie. Contro squadra così forti è bene tenere la gara in equilibrio, e invece dopo un minuto ci hanno dato contro rigore che a me è sembrato dubbio. Noi avevamo creato tre occasioni in questi sei minuti, non ci siamo mai demoralizzati, poi è normale che davanti a un passivo del genere è diventato più difficile. Il rammarico sono i due gol presi alla fine dei due tempi". 

Nel 98' facesti una partita da attaccante del Perugia qui a San Siro, cosa ti porti via da questa serata?
"Volevo vedere una squadra non timorosa, c'erano tre finalisti del Mondiale in campo. Poteva esserci timore da parte nostro, ma ce la siamo giocata coma una gara di campionato, proibitiva, ma con quello spirito. Porto a casa sensazioni positive, ovviamente dispiace per la sconfitta. In campo ho visto una bella squadra". 

Tuia che indicazioni le ha dato?
"Ottime, perché non aveva bisogno di fare una prestazione importante per convincermi. Oggi ha fatto bene contro avversari di livello, spero che continui a star bene nel girone di ritorno".

L'assenza del pubblico come l'ha presa?
"Da una parte contento perché riesci a comunicare con la squadra, dall'altra un po' meno perché si sono sentite le mie parolacce (ride ndr). Avrei preferito una cornice di pubblico adeguata al blasone dell'Inter e al nostro entusiasmo". 

Si fosse giocata al Vigorito sarebbe stata una serata di gala, è il caso di rinnovare il format della Coppa Italia?
"Stamattina leggevo su un quotidiano un articolo nel quale mi sono ritrovato molto. Parliamo di una Coppa aperta a tutti, ma non è vero: le prime 8 entrano direttamente, non come succede in Inghilterra. Se lo fanno lì, perché qui no? Poi il mio era un discorso sulle porte chiuse, e così ho suggerito il tema del campo invertito: i nostri tifosi avrebbero goduto di uno spettacolo, anche se probabilmente avremmo perso comunque". 

Sezione: L'avversario / Data: Dom 13 gennaio 2019 alle 20:32 / Fonte: dall'inviato a San Siro
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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