Missione compiuta per Aurelio Andreazzoli, che completa il lavoro iniziato all'andata da Zeman e porta la Roma in finale per giocarsi la Tim Cup contro la Lazio all'Olimpico. Ecco le parole dell'allenatore in sala conferenza: "Non ho mai avuto dubbi sul tridente, solo su altre posizioni in campo. La nostra è una fisionomia che vogliamo mantenere, ci piace un calcio che badi al raggiungimento dell'obiettivo che è quello di segnare. Nel primo tempo non è stato espresso quanto ci aspettavamo, eravamo senza ordine tattico. Così viene data forza a un avversario di valore e quando si gioca per questi obiettivi si rischia tanto".

Domanda di FcInterNews.it: come mai ha iniziato con Marquinho a sinistra, quando poi Balzaretti nella ripresa ha fatto molto meglio? "Non è la prima volta che Marquinho giocava in questa posizione, lo ha fatto spesso con difesa a tre ma anche a quattro. Resta il fatto che ha margini di miglioramento. La valutazione su Balzaretti però è giusta, perché ha dato la svolta alla nostra gara, con i suoi primi tre palloni giocati ha cambiato la mentalità della nostra squadra, compreso l'assist a Destro per il 2-1". Si sente l'allenatore della Roma? "Mi sento così da quando la società mi ha dato l'incarico, è impegnativo ma dà tante soddisfazioni perché lavoro con un gruppo di ragazzi al quale io e il mio staff abbiamo restituito la voglia di partecipare agli allenamenti con gioia, di essere gruppo, di soffrire e gioire insieme. Questo mi fa sentire sempre l'allenatore della Roma".

Come mai è uscito Florenzi? "Si è infortunato, contusione alla caviglia destra, molto forte". Aveva detto che era la partita di Destro: "Beh, è facile, è un giocatore forte". Si sente di poter essere confermato anche la prossima stagione nonostante una gestione altalenante? "L'altalena di nomi non è una sorpresa. Nell'ultimo periodo abbiamo fatto una mezz'ora disastrosa a Palermo, in altre gare abbiamo fatto molto bene, in qualcuna meno bene. Nelle ultime 8-9 gare la tendenza però dimostra qualcosa, ti consente di fare proiezioni e di essere soddisfatti".

Il derby in finale sarà una partita ad alta tensione pr l'ordine pubblico? "Ho notato che le cose accadute nel recente derby sono successe fuori dallo stadio, anche in orari diurni. Ci ritroviamo a parlare in sede sportiva di situazioni che di sportivo non hanno nulla. Non c'entra il calcio, l'ambiente stadio. Il derby è stata una giornata di festa, i calciatori si sono scambiati abbracci a fine partita, nello stadio non è accaduto nulla. Se parlassimo meno nelle sedi sportive di chi si diverte ad accoltellarsi e a parlarne il giorno dopo al bar davanti a una birra, lasciando il compito agli esterni alle società di calcio, sarebbe meglio. Penso che un derby giocato di giorno a maggio andrebbe contro la festa dello sport e non metterebbe in condizioni nessuno di gioire ed esprimere il massimo. Se ne parliamo meno in ambito sportivo forse questi virgulti che si sfidano come nel vecchio west avrebbero meno risalto e si vanterebbero meno. E se qualche Daspo venisse tirata fuori, non sarebbe male. Noi dobbiamo pensare a giocare bene e a essere sportivi e leali con arbitri e avversari. Al resto penseranno le autorità competenti".

 

Sezione: L'avversario / Data: Mer 17 aprile 2013 alle 23:35 / Fonte: dall'inviato
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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