Da quando l’Inter femminile ha conquistato la promozione in Serie A e si è ufficialmente affiliata al club maschile, la crescita ha assunto contorni inevitabilmente costanti. Tra le protagoniste in nerazzurro da quella cavalcata record (21 vittorie e un pareggio nel campionato cadetto 2018/19) spicca anche Marta Pandini, che è stata intervistata dai colleghi di Dazn, partendo dagli inizi di carriera: "Ho iniziato a giocare da piccolissima, con mio papà. A sei anni la prima scuola calcio – in mezzo ai maschietti – e a 12 ho dovuto scegliere se continuare con le femmine o rinunciare. All’inizio ho pensato di cambiare sport, poi mi è venuto naturale portare avanti questa passione che avevo, e per cui rinunciavo alle uscite, agli amici, e a tutto quello che normalmente occupa l’esistenza di una liceale”.

Il passaggio dalla B alla A: "Tutto velocissimo. Quando siamo arrivate in Serie A è stato uno shock. Ci rendevamo conto che non bastava l’impegno. Le sconfitte e gli errori ci hanno aiutato tanto e ci hanno condotto dove siamo adesso. Perdere i derby è sempre la cosa più brutta, vincerli – come abbiamo fatto nella semifinale d’andata di Coppa Italia nella stagione passata – la più bella!”.

Il derby del 5 dicembre: "“Sul derby sono certa che faremo meglio dei precedenti perché ci è scattato qualcosa. Siamo in fiducia, ci sentiamo più forti di prima e vogliamo una rivincita. Loro sono tra le prime tre, se la giocano con Sassuolo e Juve per lo Scudetto, ma noi abbiamo lo spirito di gruppo e la compattezza dalla nostra parte”.

L'impronta della Guarino: "Il suo curriculum lo conosciamo bene, ma al primo anno sotto la sua guida l’obiettivo è fare bene partita dopo partita e vedere dove arriviamo. Di certo però ogni parola e valore che trasmette forgia la nostra mentalità. La sua forza è responsabilizzarci: dopo le partitelle ci spinge al confronto per capire cosa non va, perchè in quei 90’ minuti nel weekend spetta a noi fare la differenza”.

L'allenatrice in campo, la guida dell'Inter Women: "Lisa Alborghetti, che è anche la più calma. Trasmette i concetti con tranquillità e riesce a mantenere l’equilibrio del gruppo, da capitana qual è. Gloria invece (Marinelli, ndr) decisamente la più istintiva. Si arrabbia spesso e urla, ma le passa subito. L'aspetto più importante però è che siamo diventate più di una squadra, un vero gruppo. una famiglia”.

L'amicizia con Gloria Marinelli: " Più che amiche siamo praticamente sorelle. Abbiamo un rapporto simbiotico: condividiamo lo stesso appartamento, ci siamo laureate insieme in Scienze Motorie e ci siamo iscritte alla stessa Magistrale".

 

 
Sezione: Inter Femminile / Data: Gio 02 dicembre 2021 alle 23:38
Autore: Niccolò Anfosso
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