Domani sera (ore 21.30, Italia 1) andrà in onda la puntata di 'Lucignolo 2.0', con un ospite d'onore: il capitano dell'Inter Javier Adelmar Zanetti che, intervistato dal cantante e presentatore Enrico Ruggeri, ha dato parecchi spunti interessanti, partendo dal suo recente infortunio, passando per l'incarico che ricoprirà in futuro, fino ad arrivare ad un gustoso (e passato) retroscena di mercato.

Ecco alcune anticipazioni delle parole del capitano nerazzurro: "Il rientro in campo è stato il mio desiderio da quando mi sono fatto male, ho detto subito che volevo rientrare per fare almeno un'altra partita davanti ai miei tifosi, ho svolto tantissimo lavoro e devo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicini perché mi hanno dato una grossissima mano. Per quanto riguarda l'infortunio ho capito immediatamente che mi ero rotto il tendine perché ho sentito un male tremendo. Ho provato ad alzarmi in piedi e correre un po’, però non ce la facevo e quando il dottore è arrivato, dalla sua faccia e dal dolore che avevo, ho capito che era qualcosa di grave. Questo è stato l’unico infortunio molto grave, però io credo che il fatto che sia arrivato solo a 40 anni sia stata una fortuna perché mi ha lasciato praticamente fare tutta la carriera. Pensato di smettere? No, anzi. Mi ricordo che c’erano i giornalisti che, prima di fare la risonanza, mi hanno chiesto come stavo e io ho detto loro: “Dopo tanti chilometri, dovevo fare un cambio di gomma. Sono qui per cambiare la gomma e dopo per ripartire.” In nessun momento ho pensato di smettere".

Inter e passato (mercato), il capitano prosegue: "Sinceramente dal campo mi rendevo conto che era molto difficile e complicato. Però c’era sempre la speranza di potere ribaltare la situazione. Io credo che, come per noi è stata una cosa in positivo perché le difficoltà ci hanno reso ancora più forti, così ho pensato potesse essere anche per i tifosi. Tutta la sofferenza che abbiamo passato, tutto quello che non riuscivamo a fare… dopo di che è arrivato tutto insieme. Sono stato molto vicino ad andare via, in una squadra molto importante in Spagna (al Real Madrid, ndr). Però, se fossi dovuto andar via, avrei voluto lasciare un segno nell’Inter. Dopo, la fascia di capitano era una bellissima responsabilità e tutto quello che è venuto in seguito è stato qualcosa di straordinario".

Capitolo futuro: "Mi piacerebbe essere sempre molto vicino alla squadra, fare il dirigente e cercare di rendermi utile così come credo io sia stato in campo. Vorrei rimanere sempre legato a questa grande famiglia che è l’Inter, che mi ha dato tantissimo e che ringrazierò sempre. Quando venni a sapere dell'Italia rimasi sorpreso fin da subito. Ricordo che ero in una partita amichevole in Sudafrica con la Nazionale. Il ct Passarella, l’ex calciatore dell’Inter, mi chiamò in camera sua e mi disse: “Mi è arrivato un fax, l’Inter ti ha comprato”. “Come l’Inter mi ha comprato?”, gli dissi. Lì non capivo niente".

Suggerimento ai giovani: "Io credo che non siamo tutti uguali. Però magari a questi calciatori si potrebbe far capire che ci sono altre alternative, che non è tutto la macchina, la discoteca, l’orecchino. Io non mi sento di dare consigli a nessuno perché ognuno fa la sua scelta e ognuno vive la sua vita come vuole. Però di sicuro se si augura un futuro migliore e con tranquillità credo che la strada non sia quella".

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 09 novembre 2013 alle 16:25
Autore: Francesco Fontana
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