A Inter Channel, Javier Zanetti parla in una lunga intervista dopo la sconfitta di Trabzonspor. In studio con Roberto Scarpini e Alessandro Villa, il capitano parte dal progetto della Fundacion Pupi che lui e sua moglie Paula hanno ideato, creato, accompagnato nella crescita per arrivare a parlare di costanza e impegno. Di quello che poi serve anche all'interno di una squadra di calcio, anche quando non tutto va come si vorrebbe. "Nessuno si aspettava un inizio così - ammette il capitano a proposito della partenza dell'Inter  in questa stagione-, c'è grande rammarico, ma è solo l'inizio. Questo gruppo può dare delle risposte molto positive, ora vogliamo vincere sabato sera e cambiare questa tendenza. Nell'arco di una stagione capitano dei momenti di difficoltà, speriamo che il nostro sia solo questo e si possa ripartire da qui. Il calcio è fatto di episodi, a volta va bene, altre non gira, ieri con un solo tiro in porta ci hanno fatto gol e noi abbiamo sbagliato delle cose incredibili".

Zanetti, diciassette gli anni di lavoro con l'Inter, dieci quelli, fin qui, utilizzati per la sua fondazione, tra difficoltà e soddisfazioni. Lavoro per il quale, il capitano deve ringraziare "tutti, soprattutto il popolo italiano che mi ha dato una mano sin da subito, dimostrando una grande sensibilità e anche tutti i miei colleghi, che mi regalano le loro maglie o scarpe da mettere all'asta per raccogliere fondi per la Pupi. Voglio ricordare, ad esempio, che nel 2001, la fondazione doveva ultimare la costruzione della struttura che avevamo a Buenos Aires e i miei compagni di quell'anno lì, mi hanno permesso di farlo. Da qui è iniziato tutto...".

Si passa quindi al momento difficile attuale per la squadra: "Bisogna superare tutti insieme questo momento di difficoltà - spiega il capitano -, ma ripeto siamo solo all'inizio, c'è ancora del tempo per poter rimediare. Noi siamo consapevoli di dover dare qualcosa in più, tutti quanti, soprattutto per uscire da questo momento e poi speriamo le vittorie arrivino".

Certamente una di queste, davvero importante, Zanetti è vicinissimo a conquistarla. Sarà un record storico per il capitano nerazzurro, quello delle presenze assolute con la maglia dell'Inter: "Stiamo pensando a qualcosa, di sicuro creeremo una fascia speciale per quella data e magari una maglia. Sicuramente, questo traguardo è anche dei nostri tifosi, quindi festeggerò con loro, che da quando sono arrivato a Milano mi hanno dimostrato sempre tanto affetto".

Si parla poi di calcio giocato. Di quello argentino, "se è possibile riuscire a dribblare Leo Messi? Con certi campioni accade che pensi di rubare palla, ma loro con la punta del piede arrivano sempre prima di te...Certo che gli parlo bene di Milano? Sempre (ndr..sorride)", e ancora una volta dell'indimenticabile serata del 22 maggio 2010, di quella vittoria che mai passerà dalla testa, la Champions League. "È stato un momento unico - ricorda sorridendo il capitano - indimenticabile non solo per me, ma tutti gli interisti soprattutto perchè eravamo in uno stadio bellissimo, il Santiago Bernabeu, nel quale io non avevo mai giocato prima di allora perchè quando avevamo affrontato il Real Madrid abbiamo giocato a Siviglia, poi c'era stata un'altra amichevole, ma io ero impegnato con la nazionale. Se sono pentito di non aver accettato l'offerta che mi fece il Real Madrid, visto che l'Inter in quel periodo proprio non vinceva? No, anzi pensavo il contrario: quando non si vinceva avevo fiducia nel fatto che il tempo avrebbe cambiato le cose. È così è stato".

"L'impegno di questa squadra c'è stato e ci sarà sempre - aggiunge Javier -. I miei compagni ed io non smettiamo mai di cercare di dare il massimo, ve lo posso assicurare. Può capitare che ci siano delle partite in cui le cose non vanno per il verso giusto, anche questo fa parte del calcio, ma sull'impegno nessuno può discutere questa squadra. Certamente tutti noi avremmo voluto partire con una vittoria - prosegue Zanetti facendo riferimento alla sconfitta di ieri sera contro il Trabzonspor - ma non dimentichiamoci che siamo solo al primo match di Champions, ancora tutto è possibile. È arrivata questa sconfitta non meritata, è vero, il campo ha decretato così, bisogna prenderne atto. Ora non resta che lavorare e correggere quanto c'è da correggere, per non ripetere nuovamente gli stessi errori".

I tifosi, a volte, sanno essere molto diretti e allora a Zanetti viene anche chiesto se la squadra nutra ancora fiducia in Gian Piero Gasperini. Lui, anche in questo caso, non ha dubbi: "Certo che abbiamo fiducia, anzi, siamo pronti a stargli ancora più vicino. È la sua prima stagione con noi e dobbiamo aiutarlo, dargli una mano, perché questi momenti possono capitare e se ne esce insieme. Ma capisco anche che i tifosi possano rimanere perplessi, perché questa squadra sono anni ormai che vince e alza trofei, però bisogna stare tranquilli e non farsi condizionare da tutto quello che arriva dall'esterno".

Infine, una domanda dal sapore tecnico-tattico: ma Diego Milito e Giampaolo Pazzini possono giocare insieme? Il capitano nerazzurro sorride e dice: "Mi sembra di essere tornato ai tempi di Bielsa con la Nazionale argentina, una delle domande era sempre sulla coesistenza di Batistuta e di Crespo... (sorride, ndr). Quanto a Diego e Giampaolo, credo dipenda dalle partite, magari ci sono delle partite in cui c'è bisogno di due punte di peso e allora possono tranquillamente giocare insieme".

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 15 settembre 2011 alle 21:00 / Fonte: Inter.it - Inter Channel
Autore: Fabrizio Romano
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