“Il nostro presidente c'è sempre e rimane tale”. Con queste parole cariche d'affetto, Javier Zanetti parla in esclusiva a SkySport.

“L'ha detto anche lui stesso: dopo questa lunga trattativa, Moratti ha individuato in queste persone delle individualità importanti, che con il nostro presidente, andranno avanti per il bene dell'Inter”, con chiaro riferimento all'ingresso di Erick Thohir nel club. "Thohir, quando arriverà capirà i sentimenti che abbiamo provato e che proviamo nel difendere questa maglia e questi colori. Moratti resterà e questo passaggio garantirà che l'Inter possa rimanere un club di prestigio. L'emozione c'è stata ieri, è normale, ripercorri tutte le immagini di quanto fatto in questi anni. Rimane la certezza che il club è stato lasciato in buone mani e noi dovremo rimboccarci le maniche per il bene dell'Inter. Ci siamo salutati e ha detto che non cambia nulla se non altro che il nostro presidente sarà affiancato da un gruppo di persone che aprirà ad un futuro di sviluppo per questa società. Moratti presidente? Non si sa ancora, la mia sensazione è che lui rimarrà con la sua quota, con tutti i sentimenti e la passione che ha dato verso questi colori". 

Quando più felice e quando più arrabbiato? "Ogni volta che arrivava una conquista o una vittoria importante si vedeva che il pensiero suo era di rendersi conto che insieme avevamo fatto qualcosa di importante. La notte di Madrid rimarrà per tutti noi la notte più importante. In passato, invece, quando le cose non andavano bene, tutti noi, non solo lui ci sentivamo di dover affrontare tantissimi problemi da tutte le parti. Però anche in quei momenti lui è sempre stato corretto e puro, nonostante le critiche anche ingiuste che gli arrivavano addosso.

Il rapporto tra Zanetti e Moratti com'è? "Io non parlerei per quello che mi riguarda di un rapporto capitano-presidente. Io ho un rapporto umano, da tanti anni con  la sua famiglia. Lui è sempre stato un presidente con tanto cuore, con dei sentimenti veri e mai un calcolatore. Nel mondo del calcio di oggi non esiste un presidente così. Gli sono stato di sostegno dopo il derby perso 6-0, ci siamo sentiti per telefono e abbiamo trovato la forza per ripartire che, forse, è anche stata sempre la forza della nostra famiglia costruita con lui. Recentemente è arrivato alla Pinetina, un'immagine che quando la guardo mi commuovo perché il nostro legame è molto forte. Mi stava spiegando come stavano andando le cose, e io gli ho detto e ribadito che sarò sempre a disposizione della società". 

Il ricordo del primo giorno? "Ho conosciuto una grandissima persona e mai avrei pensato di poter rimanere con lui al suo fianco per tutti questi anni. Oggi posso dire di essere orgoglioso di essere stato così tanto con lui e di essere stato il capitano della sua presidenza. Ogni volta che riguardo le immagini di Sassuolo mi commuovo. Lì mi ha spiegato come stava andando il momento e cosa avrebbe fatto. Io mi sono subito messo a disposizione di Moratti. Per lui ci sarò sempre. Credo che il regalo più bello che Moratti mi abbia fatto sia stato credere in me quando non ero ancora conosciuto. Sotto i riflettori c'era Rambert, io ero un accompagnatore. Ma lui ha sempre creduto in me e questo è il regalo più grande che ci siamo fatti". 

In campo insieme a Milito? "Speriamo! io farò il possibile prima di tutto per sentirmi bene. Dove, come, quanto? Io ho sempre detto che mi piacerebbe tornare in campo, il resto lo deciderà il mister. Il mio ruolo in società? Quando smetterò l'intenzione è quella di restare in società e ora vedremo cosa accadrà con i nuovi soci. Ancora c'è tempo, al momento voglio rimettermi al lavoro per aiutare i compagni sul campo". 

Un aneddoto? "Agli inizi io Zamorano, Simeone e Colonnese siamo andati a Forte dei Marmi al mare in un weekend libero e davanti ad un campetto da beach volley abbiamo deciso di metterci a giocare. Lì abbiamo incontrato la famiglia del presidente, con lui, Milly, Mao, Ciccio (che era ancora piccolo) e ci siamo messi a giocare con loro. Poi ci hanno invitato a mangiare a casa loro, con Milly che ha fatto 3 tipi di pasta diversi. E' stata una bella giornata, ci siamo ritrovati a parlare di tante cose e anche di calcio erano davvero dei bei tempi" ha concluso nostalgico Javier Zanetti.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 16 ottobre 2013 alle 18:39 / Fonte: Sky
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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