Molti ex allenatori della recente storia nerazzurra hanno voluto complimentarsi con Javier Zanetti, tramite Inter.it, per il raggiungimento del suo ultimo record in nerazzurro. Ma questo, forse, è il più importante, perché Pupi ora è il giocatore che ha fatto più partite con la maglia dell'Inter. Partiamo dall'ultimo, Leonardo, passando per Mourinho, Mancini, Cuper e Simoni. Ognuno con un ricordo speciale del Capitano:

 

LEONARDO - Grande Pupi! Il capitano raggiunge l'ennesimo record, e riesce a farla sembrare una cosa normale. Per chiunque altro si parlerebbe di impresa, ma trattandosi di lui è semplicemente la conseguenza di una carriera costruita lavorando moltissimo. Come si fa a parlare del capitano senza cadere nella retorica? I numeri però non bastano a spiegare cosa rappresenta per l'Inter e per tutto il mondo del calcio. Quando mi è stato chiesto un pensiero su di lui, ho faticato a trovare le parole. Mi è venuta subito in mente la Fondazione Pupi che ha costruito con Paula e sì, credo che proprio lì si possa intravedere il lato di Javier che si conosce meno, ma che lo fa essere il Capitano. E allora non servono troppe parole, semplicemente: grazie Pupi!

JOSE MOURINHO - Zanetti per me significa la gioia di vivere, la gioia di fare del calcio il proprio lavoro, ogni mattina, è il sorriso, è la forza di vivere, è la passione di allenarsi, è la felicità di tutti quanti lavorano insieme a lui. Javier Zanetti per me è tutto questo, e un uomo che ho il piacere di sentire amico per sempre.
Dopo tutto questo, e solo molto dopo, arriva il calciatore, e non sarò io, che sono stato il suo allenatore solo per due anni nella sua incredibile carriera, a parlare di un uomo che ha scritto la sua storia ed è una storia bellissima. Io dico solo grazie di tutto, grazie di avermi dato un piccolo spazio nella tua storia... a me resta un abbraccio, in mezzo al Santiago Bernabeu, un abbraccio che non sarà l'ultimo, ma è stato sicuramente il più bello dei nostri due anni insieme. Può essere che un giorno qualcuno batta il record di Javier, ma di Zanetti ce n'è soltanto uno.

ROBERTO MANCINI - Ho avuto la possibilità di affrontare Pupi da giocatore ed ebbi una grande impressione perchè, nonostante fosse giovane e in un Paese che non era il suo, giocava con grande intensità e qualità.
Poi ho avuto la fortuna di allenarlo all'Inter e posso dire con assoluta certezza che ogni allenatore vorrebbe avere un giocatore come lui, per la professionalità e per la qualità che mette in campo e perchè tranne il portiere (forse) può fare tutti i ruoli.
È una persona molto perbene e questo non guasta.
Mi fa molto piacere per il suo record, che poi ottiene in un club importante come l'Inter, e soprattutto perche supererà un simbolo nerazzurro come Bergomi. Tanti complimenti Pupi e continua così.

 

HECTOR CUPER - Javier Zanetti è stato uno dei migliori professionisti che ho mai avuto. Per la sua totale dedizione, la sua onestà, la sua capacità di sacrificio, la sua responsabilità. Un professionista al servizio della squadra e non parlo di lui come giocatore, ma come professionista all'interno del gruppo. Un grande capitano che sempre ha messo al primo posto quello che era meglio per il gruppo, non ho mai assistito a un solo atto d'egoismo. E il primo dei suoi pregi sta in quella sua straordinaria e trasparente umiltà, per questo merita tutti gli onori, dalla distanza che ci separa e non è molta, il mio umile omaggio è in queste parole, lo ricorderò sempre come il MIGLIORE.

GIGI SIMONI - Carissimo Javier, su di te è stato scritto e detto tutto e di più. Per questo, diventa difficile trovare qualcosa di originale da dire sul tuo conto. Io ti ho conosciuto quando eri poco più di un ragazzino, ma già allora era facile intuire le tue qualità, non soltanto professionali, ma anche umane. Insieme abbiamo passato un anno e mezzo bellissimo, perchè quello era veramente un bel gruppo. Un gruppo fatto di persone di valore come te, come Diego (Simeone), come Beppe (Bergomi) e come tutti gli altri. Capitani fuori e dentro il campo. Tu eri giovane, ma era chiaro che ti ispiravi alle persone giuste, eri giovane, ma avevi personalità da vendere e avevi tanto voglia di sacrificarti e di imparare. Poi sei diventato un calciatore sempre più importante, sei diventato uomo, marito, padre, sei diventato il simbolo di una squadra e non di una squadra qualunque. Oggi festeggiamo con te il record del giocatore che ha disputato il maggior numero di partite nell'Inter e io ti dico con il cuore che per me il vero Fenomeno del calcio sei tu. Perchè giocare da anni, stagione dopo stagione, garantendo sempre il massimo rendimento come hai fatto tu, è da veri fenomeni. Sei un esempio per chi sta nel mondo del calcio e per coloro che guardano da fuori. E poi, ti voglio bene perchè sei rimasto la persona che eri, malgrado la notorietà, gli scudetti, le Coppe, i guadagni, gli elogi. Tutte cose bellissime, ma che possono far girar la testa. Non la tua. Ti abbraccio con affetto, tu sai quanto sincero.

ROY HODGSON - Sono felice di avere l'occasione di congratularmi con Javier per il suo record, con cui supera le presenze di Beppe Bergomi all'Inter, e mi considero fortunato per aver lavorato con due simili leggende nerazzurre.
Javier ed io siamo arrivati in Società nello stesso anno, il 1995, e sono rimasto subito colpito dalla sua professionalità, dalla sua voglia di imparare e di adattarsi a un calcio nuovo, dalla sua totale dedizione e dalla sua concentrazione sugli obiettivi da raggiungere. Per cui, non sono sorpreso dal fatto che abbia raggiunto il record di presenze in nerazzurro e la buona notizia per l'Inter è che il suo percorso attuale non dà segni di cedimento.
Ancora una volta, infinite congratulazioni, Javier, per un onore meritatissimo e tutto il meglio per le partite future.
P.S.: Ricordati che Stanley Matthews ha giocato la sua ultima partita nella English League a 49 anni! In bocca al lupo!

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 21 settembre 2011 alle 01:19 / Fonte: Inter.it
Autore: Guglielmo Cannavale
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