La fine dell'anno si accompagna solitamente a un bilancio su quanto accaduto nei mesi precedenti. Anche nel calcio se ne fanno tanti e in casa Inter è già il momento per valutare l'inserimento dei volti nuovi di questa stagione, partendo proprio da Josè Mourinho. Il tecnico portoghese ha conquistato buona parte dei media sin dalla sua presentazione, ha saputo mettere davanti la faccia proteggendo i suoi giocatori quando necessario, anche se a volte ha manifestato pubblicamente i dissensi caratteriali e tecnici avuti con alcuni di loro. Nel complesso la squadra sta facendo benissimo in Italia (primato con +6 sulla Juve e +9 sul Milan, un solo k.o., nel derby, miglior attacco e migliore difesa), meno bene in Europa, dove ha racimolato un misero secondo posto nel suo girone di Champions, sulla carta abordabilissimo. Per il resto, un bilancio positivo, soprattutto perché Mourinho ha dimostrato di saper cambiare idea anche in corsa, rinunciando all'amato 4-3-3 per un più concreto ed equilibrato 4-4-2 con centrocampo a rombo, che gli ha fruttato otto vittorie consecutive. E il tassametro può ancora correre...

Il cambio di modulo è costato caro agli esterni Mancini e Quaresma, acquistati proprio per essere protagonisti ai lati di una punta centrale e accantonati alla luce di una cronica mancanza di pericolosità offensiva. Mancini non deve dimostrare nulla in Italia, ma nell'Inter, dopo un avvio promettente, si è eclissato e ha perso molta della fiducia iniziale, nonché il posto in squadra. Difficile per lui ritagliarsi un ruolo nello schieramento attuale e le sue condizioni non sono più state esaltanti. Stesso discorso per Quaresma, sul quale Mourinho ha puntato con maggiore frequenza, forse perché richiesto espressamente dall'allenatore. Il danno peggiore è la cifra che l'Inter ha investito per strapparlo al Porto: quei 24 milioni di euro pesano come un macigno e aggiungono benzina al fuoco della disapprovazione nei confronti dell'ala portoghese. La quale non è che abbia fatto molto per dimostrare il suo valore. Giusto però concedergli altro tempo, Mou sembra intenzionato a offrirgli altre occasioni di riscatto.

Bilancio positivo per Sullay Muntari, che è rientrato nel nostro campionato dalla porta principale e ha dimostrato, spesso, di poter sostituire Lampard nello scacchiere di Mourinho. Chiaro, rispeto all'inglese ha caratteristiche diverse, più forza fisica e meno presenza offensiva, ma il ghanese ha evidenziato di poter essere efficace anche in zona gol (due reti decisive contro Juventus e Napoli, aggiunte a quella alla Roma in Supercoppa). Insomma, nonostante sia arrivato a Milano accompagnato da più di una perplessità da parte dell'ambiente calcistico, Muntari si sta confermando un acquisto azzeccato. Bene anche Victor Obinna, attaccante mai preso in considerazione più di tanto e già ceduto in Premier League durante il mercato estivo, salvo tornare al mittente per questioni burocratiche. Un pacco in eccesso che si è invece rivelato utilissimo alla causa nerazzurra, anche perché Mou ha voluto premiare la sua costanza e il suo impegno in allenamento (nonché le caratteristiche uniche nel parco attaccanti) con numerose presenze in campionato. E il gol alla Roma vale come soddisfazione personale. Nonostante ciò, Obinna potrebbe essere girato in prestito durante la sessione di mercato invernale.

Capitolo a parte per Adriano, anche lui, in teoria, un volto nuovo di questa stagione nerazzurra. Tornato con i migliori propositi, l'imperatore ha tradito un inizio promettente e le aspettative della società e di Mou nei suoi confronti, cadendo nuovamente nei suoi limiti abituali. Oggi l'imperatore è un grosso punto interrogativo: l'allenatore lo ha praticamente scaricato, Moratti conta ancora di recuperarlo soprattutto per non svalutarne il valore, i tifosi lo beccano spesso e volentieri. Insomma, in questo clima Adriano è un corpo estraneo e il suo futuro sembra sempre più distante dall'Inter. Il prestito è la soluzione più gettonata, ma non si esclude una cessione definitiva nel caso arrivasse un'offerta importante. Dopotutto, il suo contratto scade nel 2010 e non è il caso di perdere troppo tempo prima di risolvere la questione. Ovviamente, c'è ancora chi spera che il brasiliano possa ritornare quel grande giocatore che i tifosi interisti hanno ammirato durante i suoi primi due anni milanesi.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 29 dicembre 2008 alle 09:00
Autore: Fabio Costantino
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