Il dibattito sul nuovo stadio di Inter e Milan questa sera vive una nuova puntata. Nella sala consiliare del Municipio 7, zona Baggio, a due passi da San Siro, Paolo Scaroni e Alessandro Antonello, rispettivamente presidente del Milan e ad dell'Inter, incontrano i cittadini entrando nel dettaglio del progetto da 1,2 miliardi che porterà - nelle intenzioni del club - la costruzione del nuovo impianto entro il 2024, di una maxi zona commerciale e all’abbattimento del Meazza.

Spazio, dunque, ai due rappresentanti delle milanesi, con il dirigente nerazzurro che prende la parola per primo: "Non siamo entrati nei dettagli dei progettl, ma sono masterplan a cui è seguito uno studio di fattibilità dettagliato. Per noi è importante oggi cominciare il percorso di dialogo, i due progetti non sono definitivi, vogliamo ascoltare la cittadinanza, le istituzioni e chiunque voglia migliorare queste idee. Vogliamo chiarire quale è stata la posizione perché si è parlato di monologo dei club, invece noi abbiamo presentato i progetti in base alle normative di legge. Abbiamo seguito i passaggi formali, noi siamo qui con voi perché abbiamo aperto questo percorso di dialogo. I progetti prevedono interventi importanti sui quartieri con relativi miglioramenti, ma ci sono anche altri progetti meno specifici perché vogliamo prima ascoltare voi. Questo per noi è un punto di partenza, vogliamo ascoltarvi e anche darvi maggiore chiarezza. È un'idea che riguarda le aree di concessione che le due squadre oggi hanno dal Comune, non possiamo entrare nel merito di un'area che non è dentro la nostra responsabilità e di cui non siamo proprietari. È chiaro che sei il pubblico interesse dovesse essere confermato dei due progetti si inizierà a parlare. Ad oggi noi non abbiamo interlocuzioni con i proprietari dell'area Trotto perché non rientra nel nostro scopo di lavoro, noi siamo interessati all'area di San Siro. Posso escludere che ci siano accordi con le due aree". 

"Ho sette/otto pagine di appunti - ha poi aggiunto l'ad nerazzurro - riguardo le vostre osservazioni per cercare di dare delle risposte, ma vorrei fare chiarezza. I club hanno presentato una proposta al Comune di Milano che deve ancora rispondere sull'interesse pubblico, non siamo qui ad imporre nulla che non piaccia. Abbiamo dato delle idee per la riqualificazione di un distretto e per il suo miglioramento dal punto di vista qualitativo. Il concetto della trasparenza è questo: vogliamo dialogare. Non abbiamo fornito ulteriori dati perché c'è un iter da rispettare: il Comune sta analizzando la documentazione, ci siamo confrontati con la commissione dei servizi e stanno valutando. Vorrei essere chiaro: nessuno sta nascondendo nulla, il progetto di 750 pagine è stato depositato e l'amministrazione lo sta valutando. Essere qui con voi è un momento di condivisione ed apertura, sentiamo le esigenze e le facciamo nostre. Il Comune si deve esprimere sull'interesse pubblico con la scadenza che è fissata al 10 ottobre ma potrebbe essere prorogata, e noi siamo favorevoli a questa proroga perché significa dare maggior tempo. Entro fine mese capiremo se c'è questo interesse per il progetto, non abbiamo ancora dettagliato i progetti per questo. Si è parlato della torre e delle volumetrie, ma stiamo già entrando in dettagli tecnici a cui oggi noi stessi non abbiamo risposte. Siamo in una fase preliminare, non ci sono ancora i progetti definitivi. Solo in quel momento si potrà entrare nel merito di specifiche situazioni. Chiaro che si tenta sempre di migliorare le cose, nessuno vuole peggiorarle. Un momento di ascolto e confronto aiuta a raccogliere nuove idee e per questo ci siamo messi a vostra disposizione. Il nostro iter è iniziato il 26 settembre con la presentazione, quello amministrativo il 10 luglio ma siamo qui per raccogliere le vostre idee e preoccupazioni". 

Antonello spiega poi il perché del no al progetto presentato dall'archietteto Stefao Boeri, a partire dalla "sicurezza dell'attuale San Siro, che durante i lavori mette in difficoltà l'afflusso dei tifosi e la loro sicurezza; il secondo tema è lo spostamento del patroclo e del tunnel: impedirebbe il suo utilizzo nel momento in cui inizarebbero i lavori di ristrutturazione e lo stesso discorso vale anche per il tunnel, che garantirebbe una minore invasività per lo smaltimento dei rifiuti nel momento dell'apertura dei cantieri. C'erano temi di tecnici di sicurezza, ma io nomino entrambi i progetti esclusi: entrambi non hanno rispettato i requisiti richiesti nella gara d'appalto".

Infine un'ultima chiosa, con la speranza per il futuro: "Se ricevesse le autorizzazioni, sono 36 mesi per realizzare l'area dello stadio, ci sarebbero circa 8 mesi per San Siro e poi altri 36 mesi per l'area circostante lo stadio. Per quella che sarà poi la decisione definitiva, la salute dei cittadini e dei tifosi ci sta a cuore altrettanto che a voi. Non ci immaginiamo che due società come Inter e Milan non possano tenere in considerazione questi elementi. Qualsiasi tipo di lavoro dev'essere fatto con il rispetto delle normative per la tutela della salute dei cittadini. È stato menzionato nella presentazione, rispetto agli attuali 55 mila metri quadri che sono previsti, il verde previsto nella nostra proposta dovrebbe essere attorno agli 89 mila metri quadrati; chiaramente ci sarà anche il verde prensile, ma il totale del verde sarà quasi il doppio. Dobbiamo tenere vivo l'interesse del comune di Milano, saremo contenti nel ritrovarci e nel rivederci, di fare questo concorso insieme. Ringrazio per la passione, che è un elemento importante, la passione per San Siro, e anche noi come squadra abbiamo la stessa passione per San Siro. Ci auguriamo di poter percorrere insieme a voi questo viaggio, per questo progetto".

Interviene Scaroni: "Noi tutti amiamo il Meazza, lì ci vado una domenica sì una no, nell'altra ci va Antonello. E' nel nostro cuore come in quello di tutti i tifosi. (Partono i buu di qualcuno in sala). Maldini mi diceva che ha giocato più di 400 partite al Meazza, ma anche lui sposa il progetto. L'altro giorno parlavo con Maldini, il quale mi diceva che ha giocato 453 partite al Meazza, per cui nessuno ha giocato tante partite come lui. Il nostro progetto del nuovo stadio lo sposa al 100%. Vogliamo uno stadio moderno, sicuro, per le famiglie, come tutti i club più importanti d'Europa. Voglio spiegarvi cosa significhi nella nostra epoca fare qualcosa di nuovo - ha poi continuato il presindente rossonero - Prima, ad esempio, qualcuno si è lamentato delle vibrazioni trasmesse dallo stadio alle vostre cose: ebbene, nel nostro nuovo stadio le fondamenta saranno antivibrazione e quindi la trasmissione delle vibrazioni non ci sarà. Il rumore del nuovo stadio sentito da via Tesio sarà il 60% di meno di quello che si sente oggi da Meazza: il nuovo stadio sarà chiuso e, inoltre, consente di rispondere a tutta una serie di questioni che oggi voi cittadini avete sollevato. È meglio che sia più moderno, efficiente e meno invasivo possibile". 

Di seguito, una parte dell'intervento di Antonello nel video girato dalla nostra inviata: 

Antonello: “Massima trasparenza, ma aspettiamo risposte dal Comune”
Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 08 ottobre 2019 alle 18:50 / Fonte: dall'inviata Egle Patanè
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
vedi letture
Print