Il derby si avvicina e il Corriere dello Sport prende in esame tre aspetti curati da Stefano Pioli in vista del suo personale esordio sulla panchina nerazzurra: tattica, fisico e testa.

Il fattore-sorpresa - Allenamenti blindati, senza la possibilità di dare vantaggi a Montella. Il modulo? Il 4-2-3-1 o il 4-3-3. Ciò che cambierà sarà l’interpretazione. Ad esempio, il fatto che gli esterni offensivi dovranno tagliare verso il centro per andare al tiro o inserirsi in area. Così c’è lo spazio per le avanzate dei terzini. Il calcio di Pioli è fatto di movimenti e non di staticità. Almeno un centrocampista dovrà costantemente inserirsi: ecco perché c’è il dubbio tra Brozovic e Banega. 

C’è sempre il pallone - L'Inter di De Boer sembrava avere un deficit dal punto di vista atletico. Difficile migliorare la situazione in pochi giorni, Pioli ha comunque studiato un programma per l’immediato e anche a lungo termine. Si punta sull’alta intensità. Le varie sedute, in genere attorno ai 90-100 minuti e quasi sempre al mattino, si svolgono con pochissime soste o interruzioni, solo quelle strettamente necessarie. Negli esercizi c’è sempre il pallone, in modo che il livello di concentrazione sia sempre alto.
 
Piano mentale - Mancano fiducia ed autostima dopo i risultati scadenti. Pioli, quindi, ha indossato anche i panni dello psicologo. Gli input dati al gruppo - al momento nessun vero colloquio individuale, ma solo qualche chiacchierata sul campo - sono quelli della compattezza, del sacrificio e della passione. Per esprimersi al meglio bisogna sentirsi coinvolti, partecipi e uniti. Il cuore non deve mai mancare. E da questo punto di vista, Samuel, da ieri al lavoro sul campo nello staff di Pioli, che lo ha espressamente richiesto, potrà servire come fonte di ispirazione. 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 16 novembre 2016 alle 08:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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