Senza ombra di dubbio è il centrocampo il reparto più falcidiato dagli infortuni in questa prima fase di stagione nerazzurra. Solo ora, con il rientro di alcuni titolari, Benitez sta avendo a disposizione gente affidabile, anche se non ancora al meglio. Basti pensare che il tecnico spagnolo è stato costretto, più di una volta, a rivolgersi a giovani come Obi (prima dell’infortunio) e Nwankwo (al rientro dopo i problemi al ginocchio), o spostare Sneijder a ridosso della mediana. Accorgimenti necessari per ovviare alle assenze dei vari Cambiasso, Stankovic, Thiago Motta, Mariga, Muntari, tutti vittime di guai muscolari, qualcuno anche più di una volta. In altre parole, il vero ‘lazzaretto’ nerazzurro finora è stato proprio il centrocampo, reparto fondamentale non solo per il gioco di Benitez, ma per qualsiasi allenatore. Si spiegano così le prestazioni senza idee più volte effettuate dall’Inter, con squadra spezzata in due tronconi, attacco senza rifornimenti e difesa abbandonata a sé stessa. Nella trasferta di Brema è probabile che qualcuno dei più impegnati finora riposi (Sneijder?), mentre per altri sarà un’occasione di rodaggio in vista del Mondiale per Club.

PILASTRI RISTRUTTURATI - Solo un affaticamento muscolare e niente più per Dejan Stankovic, fermatosi nel primo tempo di Lazio-Inter giusto in tempo per evitare ulteriori danni. Il serbo, rientrato recentemente dall’infortunio ai flessori del piede destro occorsogli lo scorso 20 ottobre a San Siro contro il Tottenham, ha messo subito la sua impronta sul gioco della squadra ma anche in zona gol (spettacolare tripletta al Parma). A Roma la sua assenza è pesata nella ripresa e l’auspicio è riaverlo in buone condizioni ad Abu Dhabi. Fondamentale anche il recupero di Cambiasso, anche lui bloccato due volte da problemi muscolari (l’ultimo a Genova contro il Genoa) e oggi tornato completamente a disposizione, per cercare di tamponare le falle apertesi in sua assenza lì in mezzo. Il Cuchu non è ancora al 100%, ma anche all’80% la sua presenza fa la differenza. Tanta qualità invece la porta in dote Thiago Motta, che prima di tornare in campo nella ripresa di Inter-Parma (condita con il gol del momentaneo 4-2), aveva assaggiato il rettangolo di gioco solo in Cagliari-Inter, salvo bloccarsi nuovamente per il dolore al ginocchio. Oggi l’italo-brasiliano, che all’Olimpico ha giocato un’ora sostituendo Stankovic, sembra totalmente ristabilito. Gli manca ancora la reattività ideale, ma il suo fisico richiede tempo da questo punto di vista. A Brema potrebbe scendere in campo per mettere altri minuti nel motore.

BLACK POWER, ALMENO IN PANCHINA - Stesso discorso anche per Muntari e Mariga, che hanno ormai assorbito rispettivamente lo stiramento al polpaccio destro (rimediato a Londra contro il Tottenham) e lo stiramento al bicipite femorale (subito in nazionale) e oggi sono nuovamente disponibili. Il ghanese è rientrato a Roma, giocando però al di sotto delle aspettative. Per il kenyota invece potrebbe esserci una chance a partita in corso domani sera contro il Werder Brema. Entrambi sarebbero fondamentali per rinfoltire la panchina nerazzurra e offrire a Benitez alternative ai titolari, quelle che finora gli sono mancate. In quest’ottica, non va dimenticato l’immarcescibile Zanetti, che per la mole di lavoro in grado di mettere sul rettangolo di gioco non può in alcun modo essere inquadrato in un ruolo o un reparto. Di certo il tecnico spagnolo non avrà a disposizione giocatori al massimo della forma, sarebbe utopia sperarlo, ma per il Mondiale per Club conta che ognuno possa dare il suo contributo, visti anche i due incontri ravvicinati che attendono l’Inter.

SI GUARDA IN DIREZION FRIULI - In vista di gennaio un nuovo centrocampista potrebbe far comodo. Improbabile però che arrivi un campione di primo livello, piuttosto un valido gregario che, soprattutto in caso di cessioni (Muntari?), sappia fornire alla squadra un apporto utile e possa meritarsi la fiducia del tecnico. Maresca sarebbe un colpo a zero costo, dal momento che è svincolato, ma la dirigenza nerazzurra ci sta ancora riflettendo su. Un’alternativa potrebbe essere Lucas Leiva, che pur non affermandolo apertamente non vede l’ora di lasciare Liverpool, dove non si sente valutato come vorrebbe da Hodgson. Altra ipotesi arriva da Udine, dove Gokhan Inler resta un obiettivo di mercato dell’Inter, così come lo era stato in estate (non se ne fece nulla per mancanza di tempo). Sempre in Friuli gioca Kwadwo Asamoah, da tempo sul taccuino degli uomini di mercato nerazzurri che più volte hanno chiesto informazioni sul suo conto. Il problema, per i due bianconeri, è che Pozzo non svende i suoi gioielli, anzi. Perciò sarebbe meglio presentarsi nella sede dell’udinese con il portafoglio pieno, se non si vuole tornare indietro a mani vuote. Fabregas e Schweinsteiger, in questo momento, vengono ‘spinti’ verso l’Inter più dai giornali che dalla reale volontà del club di Corso Vittorio Emanuele. Per quanto riguarda Mascherano, che soffre il ruolo di panchinaro a Barcellona, appare difficile che i catalani rafforzino una diretta concorrente nella corsa alla Champions League. Ma tra una trattativa e l’altra, magari, un tentativo l’Inter potrebbe comunque farlo. Benitez, di certo, gradirebbe.

 


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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 06 dicembre 2010 alle 15:43
Autore: Fabio Costantino
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