A dieci giorni dall’esordio in Dubai nel Mondiale per Club la situazione in casa Inter è deficitaria. Inutile nascondere che, a -10 dal Milan primo in classifica, tutte le attenzioni dei nerazzurri siano rivolte al torneo che coinvolge le migliori squadre della scorsa stagione nei vari continenti. Alzare al cielo di Abu Dhabi questo trofeo darebbe un altro sapore a questi primi mesi di gestione Benitez. Prima dell’inizio della spedizione ci sarà Werder Brema-Inter di Champions League, che serve ad assegnare il primo, importantissimo posto nel gruppo A della competizione. Ma difficilmente i nerazzurri si presenteranno in Germania con il massimo della concentrazione e, soprattutto, con i migliori elementi a disposizione. La paura per ulteriori danni fisici è ai massimi livelli, non avrebbe senso rischiare. Ma come sta la squadra in questo momento, a pochi giorni dal Mondiale per Club, crocevia della stagione e del futuro interista di Benitez? In questi giorni proveremo ad analizzare reparto per reparto, anticipando magari i temi di mercato che serviranno a colmare i gap evidenziatisi finora. Si parte da dietro, con la difesa.
SENZA MURO, LIBERO ACCESSO – Un nome solo per spiegare i problemi dell’Inter nelle retrovie: Walter Samuel. Da quando The Wall ha rimediato la grave lesione del legamento crociato anteriore e del collaterale esterno del ginocchio destro, tradotto in almeno 6 mesi di stop forzato, la squadra ha perso un fondamentale punto di riferimento. Non che le alternative di buon livello manchino in casa Inter, basti pensare a Cordoba, Materazzi e, quando sarà tornato disponibile, Chivu. Ma la sensazione è che in assenza di Samuel la difesa nerazzurra abbia perso serenità e sicurezza. Lo stesso Lucio, baluardo insuperabile, che con l’argentino aveva cementificato una coppia granitica, sembra in sofferenza e limita, pur a malincuore, le numerose sortite offensive che creavano superiorità numerica nella metà campo avversaria. Evidentemente senza Samuel a coprirgli le spalle, l’ex Bayern Monaco preferisce trascorrere più tempo nella propria area di rigore, frenando la propria tendenza a portare palla. Inoltre, dati alla mano, da quando The Wall è uscito di scena l’Inter, che poteva vantare la migliore difesa della serie A, ha rimediato 9 reti nelle ultime 5 partite di campionato, mantenendo la propria porta imbattuta solo contro il Twente in Champions League (rischiando però più volte di capitolare). Chiaro segnale che il pacchetto centrale non garantisce più copertura, anche a causa della ruggine di Cordoba e Materazzi, validi cambi ma non più affidabili come un tempo nei lunghi periodi di impiego.
MAI DIRE MAICON - Parte dalla difesa, anche se alla fin fine è un attaccante aggiunto. Maicon è forse il giocatore che sta più mancando all’Inter in questa stagione. La speranza è che il suo problema muscolare (stiramento muscolare nella zona posteriore della coscia sinistra, sempre in Inter-Brescia) venga completamente assorbito in vista di Abu Dhabi, ma anche che il suo ginocchio, punto debole sin dai primi giorni di preparazione, sia tornato quello di un tempo. Il brasiliano è fondamentale nel gioco della squadra nerazzurra, perché oltre a coprire offre un supporto impagabile in avanti. Ma Benitez non ha ancora potuto allenare il vero Colosso, e oggi spera di riaverlo almeno all’80% al Mondiale per Club. Natalino e Santon, infatti, nel ruolo non gli offrono particolari garanzie alla voce personalità e Cordoba è pur sempre un giocatore adattato e non ha il piede morbido per salire e crossare, come un esterno dovrebbe fare. In Dubai dovrebbe rientrare anche Chivu, fermatosi in nazionale a causa di un’elongazione dell’adduttore destro. Il difensore rumeno, impiegato sempre a sinistra, potrebbe essere dirottato al centro della difesa qualora il centrocampo non perdesse altre pedine e Zanetti potesse essere mantenuto sulla fascia mancina nel ruolo di terzino. Per quanto non abbia incantato in questa stagione, Chivu al centro della difesa, al fianco di Lucio, potrebbe trovarsi più a suo agio e disimpegnarsi meglio rispetto alla posizione più esterna.
QUOQUE TU JULIO… - Inevitabile sottolineare che, dalla sua uscita di scena a Genova il 29 ottobre, l’Inter stia attendendo con ansia il recupero definitivo di Julio Cesar. La ricaduta prima della trasferta di Verona contro il Chievo ha allungato i tempi di recupero del brasiliano, colpito in due punti diversi della gamba in meno di un mese, evidente segnale di una preparazione fisica non adeguata alla muscolatura sua e di altri compagni di squadra. Il recupero del portiere brasiliano non è affatto scontato, lo stiramento non è stato ancora completamente smaltito tant’è che per quanto lo riguarda si è parlato addirittura di un rientro a gennaio, dopo la sosta. Invece Julio Cesar cercherà di scendere in campo almeno nella finale (sempre che venga centrata, facendo i dovuti scongiuri) del 18 dicembre, possibilmente in condizioni tali da non rischiare altre ricadute. Castellazzi ha fatto il possibile, ma non è un fenomeno come l’estremo difensore di Rio de Janeiro e non porta con sé l’aura di imbattibilità ormai da sempre associata al suo nome. Infatti, solo contro il Twente l’ex Sampdoria ha mantenuto la propria porta inviolata, finendo battuto come avviene a portieri ‘normali’. Invece a questa Inter serve un numero uno in tutti i sensi per incutere timore all’avversario e speventandolo quando si trova nei pressi della porta nerazzurra.
SOSTITUIRE SAMUEL INNANZITUTTO - Sostituire Samuel sarà l’obiettivo numero uno dell’Inter a gennaio. Il difensore argentino non tornerà quest’anno e, anche numericamente, serve un rinforzo. La domanda da porsi è una: puntare su un campione, o su un gregario che possa dare fiato agli attuali difensori della rosa? Nel primo caso, la dirigenza cercherà di anticipare l’arrivo di Ranocchia, il miglior prospetto nel ruolo del calcio italiano, il degno erede di Samuel. Ma per farlo bisognerà assecondare le pretese di Preziosi, che per l’altra metà del cartellino dell’ex Bari vuole 12 milioni in contanti. A gennaio o a giugno, questa cifra bisognerà comunque investirla. Il vantaggio di Ranocchia è che verrebbe subito lanciato in prima squadra e non rischierebbe la svalutazione del capitale. Inoltre, non avendo mai giocato in Champions League, sarebbe utilizzabile a partire dagli ottavi di finale. Un’operazione di livello rilevante, sia dal punto di vista economico sia tecnico. In alternativa (o in aggiunta), sempre dal Genoa potrebbe arrivare in prestito Moretti, jolly in grado di agire al centro della difesa e sulla fascia sinistra. Trattativa che si svilupperebbe in un prestito con diritto di riscatto in favore dell’Inter, ma il discorso va ancora sviluppato. Per il resto, coperti ruolo di centrale e di terzino sinistro e recuperati i vari Maicon, Julio Cesar e Chivu, la retroguardia nerazzurra sarebbe nuovamente al completo. L’unico neo, la perdita di sicurezza che l’assenza di Samuel ha provocato nei compagni di reparto. Sarà dura ricostruirla.
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