Qualcuno ha mangiato (finalmente) la foglia. Che Wesley Sneijder fosse il fulcro del centrocampo nerazzurro, il collante tra mediana e attacco, non è una novità. Ma sembra che solo recentemente le avversarie dell'Inter abbiano capito come comportarsi. Finora l'olandese è salito agli onori della cronaca, tanto da meritarsi l'etichetta di 'fondamentale' alla causa nerazzurra, grazie a prestazioni che, almeno inizialmente, hanno sorpreso non poco la critica. Dopotutto, per quanto nazionale oranje, Sneijder era stato in pratica silurato dal Real Madrid, un biglietto da visita non certo lusinghiero. Oggi invece, a suon di assist, punizioni-gol e concretezza, il trequartista è diventato imprescindibile nello scacchiere tattico di Mourinho, spesso in difficoltà in sua assenza. Il vero problema è che sia contro Genoa sia a Catania, Gasperini e Mihajlovic hanno letteralmente approntato una gabbia nei suoi confronti, mettendogli alle calcagna rispettivamente Milanetto e Biagianti, con risultati più che positivi. L'olandese infatti non è stato libero di creare come avrebbe voluto, e spesso ha dovuto andare a prendersi il pallone a metà campo, con ovvie limitazioni in fase di assist agli attaccanti.

Tatticamente, troppo lontano dalla porta, Sneijder è meno pericoloso e vede meno il movimento dei compagni. Non è un caso se il Genoa non lo ha perso di vista per un secondo e lo ha reso inefficace, mentre il Catania gli ha lasciato l'opportunità di alzare la testa solo una volta, dandogli la possibilità di lanciare alla perfezione Eto'o in occasione del momentaneo 0-1 firmato Milito. Un errore pagato a caro prezzo dagli uomini di Mihajlovic. L'aggressione all'olandese, non appena riceve palla, è uno dei 'trucchi' per rendere l'Inter più prevedibile e lo si è visto recentemente. A prescindere dallo stato di forma del giocatore, strategicamente mettergli subito un avversario addosso lo obbliga a girarsi rapidamente e a badare innanzitutto a non perdere il possesso del pallone, se non addirittura a liberarsene immediatamente con tocchi di prima. Il che lo rende un centrocampista 'normale', impedendogli di creare gioco in attacco. E i centravanti ne risentono non poco. La speranza è che, costretto a rimontare il 2-1 di San Siro, martedì sera Carlo Ancelotti non pensi alla stessa soluzione tattica per imbrigliare Sneijder. Il quale, con un lancio in stile Catania, può essere sempre decisivo in qualsiasi momento del match. Male che vada, ci sono sempre i calci da fermo, e lì solo la barriera può mettergli un freno...

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 marzo 2010 alle 17:12
Autore: Fabio Costantino
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