Adriano, in attesa di sapere se il giudice sportivo Tosel lo squalificherà per il fallo di mano con cui ha portato in vantaggio l'Inter nel derby, ha un motivo in più per stare tranquillo. I vertici dell'Aia e Pierluigi Collina non si sono ancora espressi sull'episodio incriminato, ma un precedente sta dalla parte del brasiliano. Il 20 gennaio 2008, in occasione di Inter-Parma, che gli emiliani conducevano per 2-1 a  4 minuti dalla fine, una conclusione di Ibrahimovic venne deviata sulla linea prima di testa e poi di mano da Fernando Couto. Una carambola fortuita, che Gervasoni punì con il rigore e l'espulsione del portoghese. L'Inter poi vinse 2-1 e il fatto, il giorno dopo, scatenò un'infinità di polemiche. Collina allora prese una posizione chiara: "Se il pallone sbatte prima su una parte del corpo e poi su una mano anche platealmente, ciò fa sì che l'arbitro debba considerarlo involontario. Se invece c'è un distacco tra il controllo di petto e poi di mano, in questo caso l'intervento va sanzionato. Il rigore di Couto non doveva essere fischiato".

Su questi presupposti, non avrebbe senso punire con la squalifica Adriano per un gol arrivato con il braccio, ma in maniera del tutto fortuita. Il movimento testa-mano è continuato, neanche rivedendo il replay si può decidere sulla volontarietà o meno del gesto. Diverso è il caso del braccio diretto, senza carambola, cosa a ccaduta a Seedorf durante Milan-Reggina di una settimana prima. L'olandese "approfittò" di un rimpallo sul braccio per andare in gol, rete annullata per l'irregolarità.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 17 febbraio 2009 alle 09:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Fabio Costantino
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