Appuntamento della vigilia ad Appiano Gentile. Andrea Stramaccioni in conferenza stampa presenta la sfida contro il Chievo di domani, a Verona. Un incontro importante per rilanciarsi dopo il ko contro il Siena. FcInterNews.it è presente alla Pinetina e vi riporta la conferenza in tempo reale.
Domani che Chievo si aspetta?
"In quanto a feriti, noi possiamo dire la nostra come il Chievo. Mi aspetto una partita tatticamente impegnativa, ho visto un Chievo organizzato nelle sue partite e ha costretto la Juventus fino a quasi 20 minuti dalla fine a insistere. Questo dimostra la loro solidità. Di Carlo è preparatissimo e il campo è storicamente difficile".
Per domani sarà difesa a tre? E Cassano-Sneijder potrebbero quindi escludersi?
"Credo che la mia analisi fatta ben prima della partita col Siena, sia frutto di questi 25-26 giorni di lavoro che vanno da prima della partita contro la Roma, quando ho avuto il gruppo a disposizione. La considerazione che emerge è che a noi serve maggiore equilibrio nel momento in cui l'Inter impiega cinque, sei, sette giocatori nella costruzione del gioco. Noi ci esponiamo a fragilità, per cui ci serve equilibrio. Anche se avessimo vinto col Siena, avremmo posto rimedio".
Ti manca qualcosa in questa squadra?
"C'è stata una domanda che mi invocava l'excursus dei giocatori acquistati. E io ho specificato che eravamo partiti con un'idea poi cambiata in corso visto l'evolversi del mercato. Io sono contentissimo della rosa, non cambio idea per una sconfitta e l'ho detto a mercato chiuso. Ho detto che gli esterni bassi sono quelli che devono darmi velocità, Pereira, Nagatomo, Jonathan e Zanetti. Non facevo riferimenti al mercato passato né di gennaio".
E' il momento più difficile per te da quando sei all'Inter?
"Forse lo è vedendolo da fuori. Ma io non mi esalto nei momenti positivi e non mi butto giù quando le cose vanno male, è un mio pregio o difetto. Abbiamo creato otto palle gol clamorose, però se ne entrava una ora parleremmo di fenomeni. L'Inter ha fatto un bruttissimo risultato, le critiche sono giustissime e ci metto la faccia. Ma non cambio la rotta della nave alla seconda onda. Io dico che si raccoglie alla fine, dopo la semina, l'anno scorso perdevo 6-1 col Tottenham a fine primo tempo in Primavera e me ne hanno dette di tutti i colori, ero arrivato tra squilli di tromba... Per un allenatore bisogna lavorare bene alle cose che vanno bene e porre rimedio a quello che va meno bene".
Quali difensori ti danno più garanzie in una difesa a tre?
"Tutti e cinque i miei centrali possono interpretare la difesa a quattro con coppia centrale e una difesa a tre. Ci sono giocatori che con questo modulo hanno scritto pagine importanti, Samuel ha vinto lo scudetto con la Roma con Aldair e Zago, Ranocchia ci ha giocato, Chivu anche all'Ajax. Ma sanno giocare anche a quattro. La batteria di centrali mi dà alternative".
Forse la gestione della sfida contro il Siena non è stata impeccabile.
"L'osservazione può essere giusta, ma ci siamo sbilanciati solo sul secondo gol. Il primo gol lo abbiamo preso con difesa schierata, il problema era l'equilibrio perché correvano in propensione offensiva Pereira e Gargano. Ma in quelle tre partite contro Roma, Rubin e Siena, ho visto un denominatore comune di pericolo esagerato nel momento in cui attacchiamo. Ci serve equilibrio per avere continuità nell'attaccare rischiando poco. Una grande squadra col Siena, pur assediando, pareggia 0-0 se tutto ti va male. Non perde la partita. Il Siena era convinto che ci beccassero messi male, è su questo che bisogna lavorare. Deve passare questo messaggio, lo sa il presidente e i miei giocatori. C'è massima serenità".
Cambiasso sembra indietro rispetto agli altri.
"Rispondo con un'osservazione: un allenatore, in un gruppo così nuovo, deve creare il vestito su misura a ogni calciatore. Se a Cambiasso o Gargano chiedo di fare delle cose che non sono nelle loro corde, lo metto in difficoltà. Molti giocatori quindi rischiano di esporsi a brutte figure perché coprono delle parti di campo non proporzionali alle loro caratteristiche. Se Gargano deve coprire la ripartenza di Rosina, fa brutta figura perché non ha il bagaglio. Ma col Pescara era stato perfetto giocando dove deve. Lo stesso per Cambiasso. Da fuori poi ti sembra che Milito non ha toccato una palla, e invece era sempre accerchiato da tre giocatori".
I problemi di equilibrio imporranno una rinuncia ad alcuni attaccanti? E c'è incompatibilità tra Sneijder e Cassano?
"No, tra Sneijder e Cassano non c'è assolutamente nessuna incompatibilità. Cassano manda Sneijder in porta con una giocata incredibile nel primo tempo, se segna Wesley scrivete che la coppia trascina l'Inter. Comunque, sta all'allenatore trovare la quadratura del cerchio e decidere quando farli giocare insieme. Anche in compatibilità con le condizioni fisiche, perché non so se recupero Palacio per la Fiorentina e Cassano ha il minutaggio massimo".
Come si prepara la partita di domani?
"Una partita che deve dare a noi stessi un segnale. Abbiamo avuto un inizio di discontinuità, con un trend positivo ma errori su cui stiamo lavorando. Ora da domani dobbiamo darci forza con un segnale collettivo nel migliorare quello che finora ci ha creato problemi. Ovviamente, non credo esista la bacchetta magica. Ma esistono i progressi e io conosco solo la strada del lavoro. Non vogliamo più perdere partite così".
Quanti minuti hanno Mudingayi e Obi?
"Ancora non sono al 100% della condizione. Joel rientra da un infortunio lungo e Mudingayi da un infortunio più breve, non hanno un minutaggio alto ma è normale. Ritrovarli comunque per noi è fondamentale per le loro caratteristiche. Posso utilizzarli altrimenti non li porterei".
A domanda di FcInterNews.it: con la difesa a tre, puoi ritrovare Jonathan e hai giocatori preziosi come Pereira o Nagatomo come esterni?
"E' una soluzione possibile e futuribile su cui lavorare, anche se non da domani, questo lo vedremo. Analizzato l'organico e le caratteristiche, questa ipotesi può mettere i giocatori in condizione di esprimersi al meglio. Anche per caratteristiche degli esterni bassi, dei centrocampisti e soprattutto per gli attaccanti".
Credi che psicologicamente si possa vivere meglio una sfida in trasferta?
"Se ci fosse un reale approccio diverso alla partita, direi di sì. Ma noi le abbiamo giocate tutte per vincerle. La squadra col Torino si è esposta meno ai pericoli, ma la cosa che deve migliorare è il non concedere palle gol facili. In tutte le partite giocate, abbiamo costruito ma anche concesso qualcosa di troppo facile. Domani bisogna progredire sulla solidità e sull'equilibrio".
Cosa si è spento in questa squadra che non sa più rimontare?
"Giovedì avevamo reagito col Rubin, col Siena non avevamo perso la rabbia. Le partite sono diverse, abbiamo cercato il gol ma eravamo decisamente offensivi contro quel Siena. L'unico trend che ho individuato in queste partite giocate è quello di cui ho parlato finora, siamo tutti convinti - allenatore e squadra - che bisogna porre rimedio ai pericoli in difesa, perché non può bastare un episodio a far cadere la baracca. Io ho avuto l'enorme fortuna di allenare sempre squadre che dovevano vincere nelle proprie categorie, ma bisogna essere sempre solidi in difesa. Se riusciamo a quadrare il cerchio saremmo messi decisamente bene, perché costruire è la nostra indole. Anche vincendo col Siena era la stessa, identica cosa".
Come sta Ranocchia?
"Bene, grazie (sorride, ndr). Ha preso due calcioni incredibili nello stesso punto. I due mancini? Il problema, che dicono persone molto più preparate di me, è che i mancini fanno più fatica a usare il destro piuttosto che i destro col sinistro. Ma io ho tre mancini di gran qualità, come Samuel, Chivu e Juan. Non è il nostro caso. Con tre difensori centrali mancini saremmo una bella eccezione".
Autore: Fabrizio Romano / Twitter: @FabRomano21
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