Dopo la vittoria di misura all'andata, a una settimana di distanza l'Inter fronteggia nuovamente il Rapid Vienna per ottenere il passaggio agli ottavi di Europa League. Alla vigilia dell'impegno del Meazza, Luciano Spalletti è protagonista della conferenza al Suning Training Centre. FcInterNews.it è sul posto e riporta le parole dell'allenatore.

Che atteggiamento dovrà avere la squadra domani: mettere la gara in cassaforte o aspettare?
"Non quello del secondo tempo della gara di andata. Loro hanno dimostrato nel secondo tempo di avere qualità. Probabilmente all'inizio avevano qualche timore in più. Quando abbiamo incanalato la partita verso la nostra direzione, loro hanno giocato più liberi facendo vedere che hanno qualità. Il risultato dice che non devono portare tattiche o ragionamenti in gara, devono fare la partita e questo ci mette nelle condizioni di stare attenti. Come dicevo all'andata, sono usciti vittoriosi dalla trasferta di Mosca contro lo Spartak e io so cosa vuole dire. So che se non hai personalità e qualità su quei campi non vinci. Dobbiamo ancora qualificarci".

C'è una correlazione tra il modo di essere centravanti di Lautaro e il rendimento dell'Inter? Una volta tornato Icardi dovrà conquistarsi il posto?
"Ho detto che per me sono molto simili. Sono due punte centrali, ma come tutti i calciatori forti possono coesistere. A quel livello si mette a posto tutto da soli, non c'è bisogno di sistemare molto le cose. Uno è più bravo in area, l'altro è disinvolto anche a venire fuori. Non c'è bisogno di mettere tutti i puntini. Lautaro deve far vedere che a contatto con la porta ha la stessa eccezionale bravura dell'altro, ma venendo a fraseggiare con la squadra fa vedere di avere qualcosa in più. Quando fino a poco tempo fa non avevamo Icardi dicevamo che era un'assenza pesante per noi. Ora che non può giocare è lo stesso".

Quando pensa di poter riavere Icardi in gruppo?
"C'è un esame oggi e in base al risultato si farà un programma di lavoro. Verrà messo a puntino questo programma con il dottor Volpi".

Contro la Sampdoria si è vista coesione. Può essere l'effetto positivo di quanto sta accadendo?
"No, per me dipende dal fatto che i calciatori vogliono sempre fare qualcosa di differente. Per un allenatore è grandioso lavorare con ragazzi che hanno questa mentalità".

Vi sentite favoriti in Europa League, al di là di questo turno?
"L'Inter è favorita come ce ne sono altre cinque o sei. In queste competizioni non ce n'è una, c'è un pacchetto. A tutte viene posta la stessa domanda. Lei ha copiato la domanda che fanno le domande al Chelsea o alle altre squadre di alto livello. Noi siamo sicuramente in quel pacchetto e come ha detto Candreva dobbiamo ambire ad andare più in là possibile e poi vedere perché sarà lo scorrimento delle partite a dire se abbiamo avuto un comportamento di livello che vuole la storia, la società e il colore della maglia che indossiamo".

Cosa si è visto di diverso in queste partite, al di là dello sforzo di personalità?
"Si è visto che la squadra vuole correggere gli errori fatti precedentemente. La squadra ha dei particolari che poi hanno fatto un po' di differenza. Sono vittorie in campionato che danno fiducia anche a chi ha giocato di meno, quel quarto d'ora in cui fai uso di quelli fuori diventa fondamentale perché il risultato è figlio di quelle cose. Avere il supporto di chi ha giocato di meno come Candreva, tra squalifiche e infortuni, diventa veramente importante".

Come cambia il modo di giocare della squadra tra Icardi e Lautaro?
"Non molto. Vedendo le loro caratteristiche si vanno a prendere delle qualità e se ne perdono altre. Finalizzatori come Mauro ne esistono pochi, come attaccante di manovra qualche volta spesso siamo stati d'accordo nel chiedergli qualcosa in più perché deve migliorare. L'altro ce l'ha. Ma quel che diventa fondamentale è quanto di buono ha fatto la squadra in queste partite. Questo è fondamentale da evidenziare e sottolineare, non in funzione dell'uno o dell'altro, ma in funzione dell'Inter. Abbiamo corretto degli errori in queste due o tre partite e ciò che hanno fatto i giocatori bisogna sottolinearlo e rafforzarlo. Hanno fatto cose buone".

Le 'girano' un po' a vedere le gare di Champions, avendo sfiorato la qualificazione?
"Mi girano un po' di più di un po', ma poi bisogna prendere il risultato del campo e vedere se si è fatto tutto quel che si doveva fare. Se non abbiamo fatto tutto tutto, poco ci manca. Si vedono i risultati che danno seguito a questa competizione, i clienti che avevamo erano veramente scomodi. Per come si era messa la situazione, bisogna andarci a guardare in profondità, perché quel centimetrino in più forse lo potevamo fare per la qualificazione, visto che abbiamo fatto i chilometri. Ma va accettato e bisogna fare tesoro di un'esperienza importante che serve al percorso che abbiamo iniziato e che secondo me stiamo portando avanti".

Come si tiene alta la concentrazione con tutto quello che è accaduto?
"Il discorso è mettere a fuoco che queste cose non si risolvono con i video o i like. Si risolvono con lo stare insieme, viso a viso, essendo anche al di sopra di quel che dovrebbe essere il rapporto, perché diventa tutto vero e reale perlomeno. Se ci si ricorda come si faceva una volta diventa più facile. Una volta si faceva in quella maniera, anche se il mondo è diventato più tecnologico. Il contatto diventa fondamentale. Si dicono le cose che ci sembrano giuste. E poi essere giusti è quel che viene recepito meglio dai giocatori, a me probabilmente non è riuscito nella totalità di esserlo ma ci ho sempre messo tutta l'attenzione possibile. Mandare dei messaggi più o meno che arrivino a tutti tento di farlo. Non è fare solo il porta a porta che dà la soluzione. Di fronte hai sempre la squadra, è meglio mandare un messaggio che arriva a tutti, senza spezzettare troppo. Per quello che si è visto la squadra sa ragionare e prendere notizie da quelle che sono le competenze e queste regole che si danno, per essere corrette nei loro confronti e lavorare per il bene della squadra e del club. Per il bene dei nostri tifosi, a cui dobbiamo tutti rendere conto. I tifosi sono quelli che determinano tutta questa attenzione, è il numero di tifosi che ci permette di essere dei campioni o dei professionisti di altissimo livello. Lo dobbiamo alla loro partecipazione emotiva, fisica, numerica allo stadio in tutte le partite. Si tenta di essere più realisti possibile e qualche volta di prendere posizioni scomode, che però hanno fondamento. Questo si diceva anche prima: ci sono opinioni sulle scelte che facciamo, ma gli addetti ai lavori si sono espressi, chi ha delle competenze dirette sulla materia e sa come si vive uno spogliatoio si è espresso. Di conseguenza si fa il discorso costruttivo, dove gli altri possono vedere un ragionamento solido. Poi c'è chi cerca di mettere delle cose proprie in questo scorrimento per creare casino. Le opinioni son giuste ma creare casino non è un'opinione".

Come sta procedendo il recupero di Keita?
"Non lo possiamo dire perché eravamo convinti di averlo a disposizione per la partita di domani e di conseguenza dobbiamo aspettare un po'di tempo".

Quante possibilità ci sono di rivedere Icardi protagonista nei prossimi mesi?
"Secondo me è meglio se si va a fare la cosa giusta, cioé a rafforzare quanto stiamo facendo in questi giorni. Se poi sulla cosa si ragiona dal punto di vista della logica, direi il 100%".

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Sezione: Copertina / Data: Mer 20 febbraio 2019 alle 14:27 / Fonte: dall'inviato al Suning Training Centre (Appiano Gentile), Mattia Todisco
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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