Il futuro di Davide Santon sarà ancora a tinte nerazzurre. Sono sette infatti le presenze da titolare da quando il terzino è tornato a Milano dopo le tre stagioni e mezza al Newcastle: quattro in campionato, una in Coppa Italia e due in Europa League, alla decima scatterà l'obbligo di riscatto da parte dell'Inter. Un investimento da 3,8 milioni di euro voluto da Roberto Mancini, che in un mese ha dimostrato di apprezzare tantissimo le doti del classe '91 di Porto Maggiore, lanciandolo subito nei quarti di Tim Cup contro il Napoli e rendendolo un intoccabile del suo undici. Domani sera a meno di sorprese al San Paolo Santon timbrerà l'ottava casella dal primo minuto. Ancora tre gare, considerata anche la sfida contro gli azzurri di Benitez, prima che il diritto di riscatto diventi un obbligo da esercitare a luglio. 

Anche dai Magpies la certezza che l'affare con l'Inter è ormai cosa fatta. Intervenendo ad un forum con dei tifosi i principali membri della dirigenza degli inglesi, fra questi il finances director John Irving e il managing director Lee Charnley, hanno difeso così l'operazione: "Visto che in estate a Santon rimarrà un solo anno di contratto, bisognava prendere una decisione sul suo futuro. Il board ha accettato un accordo di prestito che ci faceva supporre che il giocatore non sarebbe rimasto lì nella finestra di mercato estiva". Dichiarazioni di rimpianto quelle rilasciate dai dirigenti del club bianconero, mentre l'Inter e Mancini possono sorridere.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 07 marzo 2015 alle 21:48
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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