"Alexis sta lavorando bene e sta facendo degli step importanti per avvicinarsi ad essere considerato per l'undici iniziale. Può aggiungere esperienza per il campionato e la Champions. Può darci anche un pizzico di cattiveria agonistica. Lo aspettiamo, ci stiamo lavorando. Inizio a vedere le risposte che stiamo cercando". Prima del derby Antonio Conte, a domanda diretta, si era espresso così in merito all'opportunità di schierare il cileno dal primo minuto, evento ancora mai avvenuto in questa stagione. L'ex Manchester United scalpita, ha voglia di mettersi in mostra e l'ha dimostrato nello spazzone di gara contro l'Udinese, quando pur tendente a strafare per sfruttare al meglio pochi minuti di visibilità, ha dimostrato di non aver perso il talento che l'ha sempre contraddistinto. Movimento, giocate di qualità e un'occasione da gol neutralizzatagli da un riflesso strepitoso di Juan Musso, portiere dei friulani. Per il resto, la sua esperienza all'Inter in gare ufficiali si è ridotta al riscaldamento nelle pause o durante la partita, quando sperava di essere chiamato per sostituire un compagno. 

Conte non è autolesionista, conosce bene il valore di Sanchez ma lo considera ancora in ritardo di condizione per reggere 90 minuti. Nonostante ciò, passi avanti durante gli allenamenti al Suning Training Centre ne sono stati compiuti e le parole del tecnico aprono spiragli interessanti per le prossime uscite stagionali. L'ottimismo inviterebbe a considerare il cileno una prima scelta per mercoledì sera, quando al Meazza scenderà in campo la Lazio. Il realismo invece porta ad avere ancora un po' di pazienza, magari per la trasferta di Genova contro la Sampdoria sabato alle 18. Probabile che entro domenica el Niño Maravilla avrà esordito dal primo minuto con la maglia nerazzurra, magari non per tutti i 90 minuti più recupero ma per un'ora abbondante, in base al tempo che gli garantiranno le sue condizioni atletiche. Di certo, la distanza di preparazione con Matteo Politano, evidenziata da Conte dopo il pareggio contro lo Slavia Praga, non è più così netta.

Sebbene la coppia Romelu Lukaku-Lautaro Martinez finora si sia disimpegnata discretamente, è chiaro come entrambi abbiano la tendenza a muoversi da prima punta, cercando costantemente la profondità. Un limite soprattutto quando il centrocampo ha bisogno di un raccordo con l'attacco, mancato totalmente per esempio all'esordio in Champions League. Considerando il belga intoccabile, rispetto all'argentino ex Racing Sanchez ha più caratteristiche da seconda punta, ideali per legare mediana e reparto offensivo e creare spazi per gli inserimenti dei centrocampisti attraverso i contromovimenti. Il cileno e Lukaku a Manchester Non hanno lasciato ottimi ricordi, anche se spesso giocando in coppia hanno mostrato ottime cose. Conte sa bene che non potrà spremere il numero 9 e Lautaro ancora a lungo, soprattutto in una fase in cui si gioca ogni tre giorni fino al 9 ottobre e ci sarà bisogno dell'apporto di tutti. Per questo sia Politano sia Sanchez saranno carte che il tecnico salentino giocherà appena possibile (non in coppia, presumibilmente), perché è impensabile andare avanti sempre con gli stessi giocatori fino alla pausa. El Niño Maravilla scalpita, ha voglia di tornare a essere protagonista, il motivo per cui ha deciso di lasciare il Manchester United e rilanciarsi con la maglia nerazzurra. E il pubblico non vede l'ora di ammirare quello che fino a un anno e mezzo fa era considerato un top player di livello internazionale. I tempi sono quasi maturi.

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Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 23 settembre 2019 alle 13:58
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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